Afferrato dal bocchettone della piscina, risucchiato e tenuto giù per 40 lunghissimi secondi, col cuore che aveva smesso di battere. Poi il miracoloso salvataggio.
È quanto successo in un camping di Borgo Verezzi, in provincia di Savona. Protagonista un bambino di 9 anni. Sergio, questo il suo nome, si stava godendo il sole e l’estate con un bagno rinfrescante nella piscina della struttura.
A un certo punto però il bocchettone lo ha afferrato e il piccolo ha seriamente rischiato di annegare. Per fortuna, poco lontano c’erano due infermieri, Roberto Prazzoli e Tiziana Viola.
Allertati dalle grida che provenivano dalla piscina, i due si sono precipitati e, una volta estratto il bambino, gli hanno praticato la rianimazione cardiopolmonare.
Il cuore di Sergio ha ricominciato a battere. Il piccolo, di origini brasiliane, è stato portato all’ospedale Gaslini di Genova in elicottero, e le sue condizioni al momento sono buone.
“Era in arresto cardiaco – ha raccontato alla Provincia di Pavese Roberto Prazzoli, uno dei due soccorritori – abbiamo praticato tre cicli di rianimazione cardiopolmonare e si è svegliato”.
“Sergio aveva un grosso ematoma sul petto – continua l’infermiere – Ci hanno detto che è stato sotto una quarantina di secondi, noi siamo arrivati subito: tutto è andato per il meglio proprio per la velocità degli interventi”.
L’episodio ricorda quanto avvenuto lo scorso 12 luglio a Sperlonga, in provincia di Latina, quando una ragazzina di 13 anni è stata risucchiata dal bocchettone della piscina di un hotel.
In quel caso, però, la 13enne è morta dopo il trasporto in ospedale.
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