A Rho, comune della città metropolitana di Milano, un bambino di 8 anni ha salvato la propria mamma dalle botte del marito.
La sera di giovedì 26 aprile 2018, mentre suo padre, per l’ennesima volta, stava picchiando la donna, il bambino ha tentato di frapporsi tra i due per difendere la mamma.
Non riuscendo a fermare la furia dell’uomo, si è allontanato, è andato al telefono e ha composto il 112.
L’operatore della polizia che stava dall’altra parte della cornetta ha sentito le urla della donna e dei due bambini che si trovavano in casa.
Dopo poco la telefonata è stata interrotta e l’operatore della centrale ha deciso di ricontattare il numero.
A rispondere, però, è stato un uomo, che si è scusato dicendo che il figlio minore aveva composto per errore il numero delle emergenze.
Capendo la gravità della situazione, l’operatore ha geolocalizzato la telefonata e ha inviato sul posto una pattuglia.
Nel frattempo, l’operatore ha provato a richiamare il numero e stavolta a rispondere è stata la donna, che con voce tremante ha negato di aver bisogno di aiuto.
Percependo il pericolo, l’agente ha insistito, chiedendo: “Signora ha bisogno di aiuto? C’è qualcuno che la minaccia?”.
A quel punto la donna ha risposto: “D’accordo, grazie”.
Arrivati sul posto, gli uomini del commissariato di Rho-Pero hanno arrestato il padre, una guardia giurata di 40 anni, con l’accusa di maltrattamenti in famiglia aggravati dalla presenza di due minori.
In seguito i poliziotti hanno identificato la moglie, 35enne, e i loro due figli di 8 e 4 anni.
La donna, che lamentava dolori al volto e a una gamba, ha quindi raccontato cosa era accaduto.
Rientrato a casa, il marito le aveva chiesto di portare la cena e lei gli aveva risposto che avrebbe dovuto aspettare una decina di minuti.
Per tutta risposta l’uomo, infuriato, ha preso una forchetta e l’ha colpita alla gamba destra, aggredendola poi con calci e pugni, mentre le rivolgeva offese e insulti di ogni genere.
In quel momento il figlio di 8 anni è intervenuto, prima cercando di frapporsi fisicamente tra i due, e poi chiamando il 112.
Gli agenti hanno scoperto che le minacce e le aggressioni andavano avanti da anni, ma la donna non aveva mai denunciato per paura.
All’uomo è stata sequestrata la pistola di cui era in possesso per il lavoro che svolge.
Adesso si trova nel carcere San Vittore di Milano.