“Non vogliamo fare il funerale, io non credo più in Dio: ho visto mia figlia soffrire troppo. Non auguro a nessuna mamma di vedere la propria bambina gridare dai dolori lancinanti. L’unica cosa che mi consola è che ha smesso di soffrire”, queste sono le parole disperate di Nike, mamma della piccola Iolanda strappata alla vita da un tumore alla testa a soli 10 anni.
Iolanda Deda ha dovuto affrontare quasi un anno di radioterapia prima della morte in tenera età. Nonostante la famiglia abbia provato tutte le cure possibili, la bambina si è spenta il 20 febbraio scorso in un letto del reparto di Oncoematologia pediatrica di Padova, città natale della minorenne.
L’incubo aveva avuto inizio nel marzo 2018, quando la piccola Iolanda aveva accusato dei dolori che facevano pensare ad un torcicollo, ma poi i sintomi erano cambiati: prima un fastidio all’occhio sinistro, poi perdite di equilibrio e infine una crisi improvvisa accusata a scuola il 19 marzo, nel giorno della festa del papà.
Sulle pagine de Il Mattino di Padova mamma Nike racconta: “Mi hanno detto che aveva un tumore molto aggressivo e che le restava poco da vivere: sono morta dentro, fino all’ultimo ho sperato nel miracolo”.
La radioterapia aveva consentito a Iolanda addirittura di tornare a scuola: nonostante le difficoltà e la stanchezza indotta dalla malattia, le ore passate con i suoi compagni riuscivano a risollevare l’umore della bimba.
Negli ultimi due mesi, però, nonostante sembrava che la massa tumorale si fosse ridotta, era giunto un netto peggioramento. “Ora devo pensare agli altri due miei figli”, ha detto la mamma di Iolanda. Sul funerale i genitori restano sulla decisione presa, la cerimonia non si farà.