Dopo la bagarre scoppiata alla Camera durante il dibattito sulla riforma del referendum, tra i parlamentari di opposto schieramento volano le accuse. Il deputato Andrea Zolezzi (M5S) ha denunciato di essere stato colpito al volto da Luigi Marattin, collega del Pd.
Un video della presunta aggressione è stato pubblicato sulla pagina Facebook del Movimento Cinque Stelle: “Atto vile in Parlamento”, si legge nel post. “Quanto accaduto è gravissimo. Chiediamo immediatamente l’intervento degli organi preposti. Un episodio di violenza del genere va condannato senza se e senza ma. Marattin deve essere allontanato. Evidentemente il Partito Democratico non ha più argomenti e può solo ricorrere a bagarre e atti di violenza fisica”.
Lo stesso Zolezzi ha scritto un post dal titolo ‘Violenza in ordine del giorno alla Camera’: “Quello che mi è successo poco fa in aula è gravissimo”, scrive. “Sono stato aggredito verbalmente e fisicamente dal deputato del Pd Luigi Marattin, che improvvisamente si è avvicinato a me offendendomi a muso duro, tirandomi due schiaffi ed esclamando ‘questo cellulare te lo metto su per il XXX'”.
“Il video del gesto a dir poco indecoroso che abbiamo diffuso sui social è la prova che purtroppo è tutto vero”, prosegue il deputato pentastellato. “Chiederemo la sanzione più severa possibile per questa persona e il gruppo del Partito Democratico dovrà rispondere sull’episodio. La violenza fisica non è mai tollerabile, tanto più in una sede come la Camera dei deputati”.
Molti altri deputati del Movimento Cinque Stelle hanno pubblicato il video sui propri canali social. Nel filmato si vede Marattin che discute con Zolezzi e che poi gli sfiora il viso con la mano, in un gesto che può essere interpretato con una carezza provocatoria o un leggero schiaffo.
A scatenare il caos nell’aula è stato il gesto del deputato M5S Giuseppe D’Ambrosio, che, rivolgendosi ai banchi del Pd, ha mimato il gesto delle manette.
La deputata pentastellata Anna Bilotti parla di “hooligans democratici”: “Ho assistito, da cittadina prima e parlamentare poi, ad esponenti del Partito Democratico che si appellavano dai loro piedistalli al rispetto delle istituzioni”, scrive in un post. “Mi hanno insegnato che puoi permetterti di dare lezioni quando sei in grado di dare innanzitutto il buon esempio. Il Pd vada a ripetizioni. Ne riparliamo tra qualche legislatura”.