Ritrovato dopo tre anni, il ragazzo autistico si era fermato in una comunità italiana, inventandosi una falsa identità.
Tre anni di ricerche – Dopo aver cercato per tre anni il ragazzo affetto da autismo, la mamma e le sorelle sono arrivate a Milano da Vienna. La mamma non si è mai arresa: “Avevo la sicurezza che fosse ancora vivo, senza smettere di cercarlo, e continuando a fare appelli, non abbiamo mai smesso di sperare”.
La gioia nel ritrovarsi – Regina Schramm-Saraie è la madre di Arian, il ragazzo austriaco di 25 anni, affetto da autismo, che pochi giorni fa, dopo aver trascorso tre anni in una struttura milanese per disabili senza avere un’identità, è stato riconosciuto nelle foto su Internet da uno degli operatori della comunità. E così ha potuto riabbracciare la sua famiglia: mamma Regina e sua sorella Roxana, volate in Italia appena hanno ricevuto quella telefonata che diceva “Arian è qui con noi”.
Riprendere la propria identità – Ora torna ad essere quello che era, Arian Seraie, autistico con la vocazione alla fuga, un disabile spericolato e ingenuo che non si è ancora capito bene come quel 9 novembre 2015 sia sfuggito alla sorveglianza del suo educatore viennese, nel centro diurno dove trascorreva le giornate, e se ne sia andato.
Alles Gute – L’incontro con la sua famiglia è stata una festa. Il suo educatore Giuseppe Tamburrino aveva preparato una torta con la scritta “Alles Gute”, tanti auguri – e tutti gli ospiti della residenza Mater gratiae commossi. Si erano affezionati ormai a quel misterioso ragazzo, che diceva di chiamarsi Antonio Gallo, un’identità che chissà come si era inventato, e con la quale è stato registrato come cittadino italiano bisognoso di continua assistenza.
Il ragazzo è stato dimesso il 29 dicembre 2018 e si prepara a tornare a casa sua, in Austria.