Arsenale Torino estrema destra | neonazismo Italia | terrorismo
I missili aria-aria sono stati concepiti per essere impiegati contro qualsiasi tipo di bersaglio aereo, sia esso un aeroplano che un missile da crociera. Inoltre, un missile aria-aria può essere lanciato contro obiettivi a medio-lungo raggio sia di giorno che di notte, con qualsiasi condizione meteorologica. I missili sono fabbricati in lega di titanio, mentre il corpo del motore è in acciaio.
Ecco, questo piccolo gioiellino bellico faceva parte della pregevole collezione sequestrata il 15 luglio a una cellula di estremisti di destra dalla Polizia di Torino. Per intenderci, il missile è uno di quelli in uso alle forze armate del Qatar.
L’operazione è scattata all’alba, con nuove perquisizioni e nuovi sequestri da parte della Digos di Torino che nell’ultimo periodo ha concentrato l’attenzione sui gruppi oltranzisti di estrema destra che orbitano su Torino, una galassia nera che spazia dai messaggi politici e di propaganda alle infiltrazioni nelle tifoserie calcistiche.
L’operazione è stata coordinata dalla procura di Torino e hanno collaborato anche le Digos di Milano, Varese, Pavia, Novara e Forlì.
Oltre al missile, privo di carica esplosiva ma “riarmabile”, gli investigatori della Digos hanno sequestrato 9 fucili d’assalto, una pistola mitragliatrice, 7 pistole, 3 fucili da caccia, 20 baionette quasi un migliaio di cartucce e molti parti di armi.
Quanto basta per scatenare un vero e proprio assalto o una piccola ma consistente guerriglia civile in grado di fare numerosi morti e feriti.
Stemmi e cartelli di esplicita ispirazione nazista sono stati trovati nell’abitazione della persona arrestata. Altre due persone, uno svizzero e un italiano, sono state fermate perché coinvolte nella compravendita del missile.
La notizia, riportata da tutte le maggiori testate giornalistiche italiane, non ha destato però il grado di sconcerto e condanna che ci si aspetterebbe in un qualsiasi Stato di diritto.
Arsenale Torino estrema destra | reazioni politiche
Come si è permesso che un tale arsenale fosse in possesso di privati cittadini? Cosa dobbiamo aspettarci per il futuro? Qual è il vero pericolo in Italia?
Le indagini erano iniziate circa un anno fa, quando la questura di Torino, coordinata dalla Direzione centrale della Polizia di prevenzione, aveva monitorato alcune persone legate a movimenti politici dell’ultra destra e che avevano combattuto nella regione ucraina del Donbass contro gli indipendentisti.
Alla fine grazie ad intercettazioni e pedinamenti si è scoperto che un uomo di Gallarate, in provincia di Varese, deteneva illegalmente una santabarbara; l’uomo si era anche messo in evidenza per la compravendita del missile aria-aria, quello poi trovato e sequestrato in provincia di Pavia.
Dal vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini finora non c’è stato alcun commento sulla vicenda, tanto che molti, abbandonandosi a un qualunquismo forse comprensibile, si sono chiesti se tale ritrovamento – effettuato invece in luoghi come moschee o centri islamici – avrebbe riscontrato lo stesso tipo di reazione da parte delle frange solitamente più “agguerrite”.
In molti credono che, solo in tal caso, qualcuno avrebbe finalmente parlato di terrorismo.
Ma del terrorismo nero, nato e cresciuto in seno al cuore democratico italiano, ne vogliamo parlare?
Una rezione, seppur moderata, è arrivata da Maurizio Martina, ex segretario e deputato del Pd, che sulla sua pagina Facebook ha commentato: “‘Un sequestro senza precedenti’ dicono gli inquirenti. In questo Paese l’estrema destra traffica armi da guerra e addirittura missili. Una vicenda gravissima e incredibile”.
Silenzio, tanto e troppo silenzio anche da parte del Movimento Cinque Stelle. Il vicepremier Di Maio e il presidente della Camera Roberto Fico non hanno creduto sufficientemente importante questo ritrovamento. Una vicenda che rischia di cadere nel silenzio più assoluto, mentre, potenzialmente, in luoghi e tempi imprevedibili, in Italia sta nascendo e fiorendo una forza nera, molto più pericolosa di ogni nostra aspettativa o timore.