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Tangenti, arrestato per corruzione il sindaco di Ponzano Romano

Enzo De Santis, primo cittadino del comune a nord di Roma, è stato arrestato. Sono indagate anche altre due persone, pubblici ufficiali all'epoca dei fatti. Tutti avrebbero ricevuto favori dall'imprenditore romano Sergio Scalpellini, coinvolto in Mafia Capitale

Di Marta Facchini
Pubblicato il 18 Set. 2018 alle 10:43

I carabinieri del Nucleo investigativo di Roma hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per corruzione nei confronti  di Enzo De Santis, il sindaco di Ponzano Romano, comune a nord di Roma, eletto con una lista civica. arrestato sindaco ponzano romano

Oltre al sindaco arrestato, ci sono anche due indagati in stato di libertà che all’epoca dei fatti erano pubblici ufficiali. Tutti avrebbero ricevuto favori di vario genere da Sergio Scarpellini, l’immobiliarista romano già arrestato dai Carabinieri per corruzione il 16 dicembre 2016 assieme all’allora dirigente del comune di Roma Capitale Raffaele Marra. Il costruttore pagava tangenti per sbloccare progetti edilizi e facilitare la vittoria di appalti pubblici.

Nell’indagine risultano coinvolti l’ex esponente politico Mirko Coratti e un consigliere del sindaco di Ponzano Romano.

Coratti, condannato a 4 anni e mezzo di reclusione nel processo d’appello di Mafia Capitale, è stato presidente dell’Assemblea Capitolina e uomo di spicco del Pd.

Sono in corso perquisizioni dei carabinieri del Nucleo Investigativo a casa dell’ex senatore di Ala, Denis Verdini, anche lui indagato nell’inchiesta. I militari sono andati sia nella casa romana sia nell’abitazione fiorentina dell’ex parlamentare.

Verdini è stato parlamentare del Pdl e di Ala. Lo scorso 3 luglio era stato condannato in appello a sei anni e dieci mesi di carcere per il crack della banca Credito cooperativo fiorentino.

Perquisizioni sono in corso anche nei confronti di Luciano Ciocchetti, ex vice presidente della Regione Lazio, con la giunta di centrodestra guidata da Renata Polverini.

Il gip del Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura, ha inoltre disposto a carico dei tre indagati il sequestro di beni per circa 750mila euro, ritenuti profitto delle tangenti ricevute.

L’inchiesta dei carabinieri del Nucleo Investigativo è uno stralcio dell’indagine che il 16 dicembre 2016 aveva portato in carcere l’imprenditore Scarpellini e Marra, ex dominus del Campidoglio. Anche in quel caso l’accusa era quella di corruzione con Marra nel ruolo del beneficiario.

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