Dopo giorni di attesa, il 14 agosto 2018 la nave Aquarius ha avuto l’autorizzazione da parte del governo di Malta ad entrare nei porti maltesi.
L’annuncio è stato dato su Twitter dal premier Joseph Muscat, che ha anche aggiunto che i 141 migranti a bordo saranno distribuiti in cinque paesi europei.
Francia, Germania, Lussemburgo, Portogallo e Spagna infatti hanno deciso di partecipare volontariamente alla distribuzione dei migranti soccorsi nei giorni scorsi dalla nave della Ong.
Il giorno stesso, il ministro dell’Interno Matteo Salvini aveva commentato la vicenda su Twitter, elogiando gli sforzi fatti dal governo per ridurre l’arrivo dei migranti in Italia.
“In una giornata così triste”, scrive Salvini in riferimento al tragico crollo del ponte Morandi di Genova, “una notizia positiva”. (Cosa sappiamo sul crollo del ponte di Genova).
In una giornata così triste, una notizia positiva.
La nave Ong AQUARIUS andrà a Malta e gli immigrati a bordo verranno distribuiti fra Spagna, Francia, Lussemburgo, Portogallo e Germania.
Come promesso, non in Italia, abbiamo già fatto abbastanza. Dalle parole ai fatti!— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 14 agosto 2018
Il governo di Malta, però, ha smentito le parole del vicepremier.
“L’Italia aderisce all’iniziativa di ridistribuzione dei migranti a bordo della Aquarius”.
Secondo quanto spiegato dal governo maltese, “in seguito all’annuncio di un’azione di cooperazione congiunta tra cinque Stati membri per ridistribuire tutti gli immigrati a bordo dell’Aquarius, il governo italiano ha contattato il governo maltese per partecipare all’iniziativa”.
Il 14 agosto, il premier de La Valletta aveva comunicato via Twitter che “Malta darà alla Aquarius il permesso di entrare nei suoi porti, pur non avendo l’obbligo giuridico di farlo”.
“Tutte le 141 persone a bordo”, aveva aggiunto il premier, “saranno distribuite tra Francia, Germania, Lussemburgo, Portogallo e Spagna”.
Poco prima dell’annuncio del premier maltese, il governo del Portogallo aveva dichiarato di essere pronto ad accogliere 30 dei 141 migranti.
Anche la Spagna si era detta disposta a prendere 60 dei 141 profughi della nave Aquarius, secondo quanto riferito dal premier spagnolo, Pedro Sanchez.
Il 13 agosto, Madrid aveva negato alla nave Aquarius la possibilità di approdare nei suoi porti, nonostante l’offera del Comune di Barcellona di accogliere i profughi soccorsi nel Mediterraneo.
“La Spagna non è il porto più sicuro secondo la legge perché non è quello più vicino” all’attuale posizione della nave, aveva riferito il governo spagnolo, citato dal quotidiano spagnolo El Pais.
Lo stesso governo di Malta aveva inizialmente rifiutato di aprire i porti alla nave Aquarius, dando inizio a un nuovo scontro con l’Italia.
Il 13 agosto 2018, infatti, il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, aveva sottolineato che il governo italiano non aveva intenzione di accogliere l’imbarcazione dell’Ong battente bandiera di Gibilterra.
“L’Ong #Aquarius è stata coordinata dalla Guardia Costiera libica in area di loro responsabilità”, ha scritto il ministro su Twittter.
“La nave è ora in acque maltesi e batte bandiera di Gibilterra. A questo punto il Regno Unito si assuma le sue responsabilità per la salvaguardia dei naufraghi”.