Decreto sicurezza, l’appello della studentessa torinese a Mattarella: “Non firmi Presidente”
È stato il capo di Stato Sergio Mattarella l’ospite eccellente del Teatro Carignano, dove si è celebrata la giornata di inaugurazione del nuovo anno accademico 2018/2019 dell’Università di Torino.
Ed è stato proprio in questo contesto – alla presenza anche del presidente della regione Piemonte Sergio Chiamparino, della sindaca del capoluogo piemontese Chiara Appendino e del Rettore dell’Università di Torino Prof. Gianmaria Ajani – che la presidente del Consiglio degli studenti dell’ateneo, Teresa Piergiovanni, ha preso la parola.
Il discorso della Piergiovanni ha riguardato temi ultimamente molto caldi e molto discussi: immigrazione, decreto sicurezza e la spinosa questione della Tav.
La studentessa ha fin da subito posto l’accento sulla questione sicurezza e barriere, parlando delle differenze sostanziali tra cittadini (e studenti) europei ed extraeuropei soprattutto a seguito delle modifiche che il decreto sicurezza di Salvini andrà ad introdurre.
“La generazione a cui appartengo è cresciuta senza mai trovarsi davanti a un confine chiuso. Non dobbiamo chiedere il permesso di viaggiare e non abbiamo bisogno di visti. Siamo cittadini europei, la migliore condizione al mondo”, queste le parole della Piergiovanni.
“Per molti giovani che vorrebbero venire in Europa, invece, non esiste un progetto Erasmus: chi di loro riesce a mettere piede nella fortezza europea – ha proseguito la studentessa – non solo non si vede riconosciuto alcun titolo di studio, ma spesso nemmeno i diritti umani. Il nostro governo sceglie di colpire le Organizzazioni non governative che nel Mediterraneo salvano vite umane, e non le organizzazioni criminali che su quelle vite costruiscono il loro profitto”.
“Noi, invece, sosteniamo le comunità che ogni giorno cercano di stare dalla parte dei migranti e delle migranti, creando spazi di solidarietà come la comunità di Riace, come le esperienze del Baobab di Roma o quella del rifugio Chez Jesus di Claviere”, ha poi concluso la Piergiovanni.
L’appello della studentessa a Mattarella | La questione No Tav
La presidente del Consiglio studentesco è poi passata all’altro tema, quello della Tav e delle proteste del movimento che da anni è impegnato nel contrastare la costruzione della grande opera infrastrutturale. Alla manifestazione delle scorse settimane, quella “arancione” che ha visto scendere in piazza tutto il fronte del “sì” alla Torino-Lione, ne farà seguito un’altra – prevista l’8 dicembre – che darà voce alla controparte, e la Piergiovanni ha chiarito la posizione degli studenti in merito.
“Noi sosteniamo le comunità che ogni giorno lottano per i propri territori, come il movimento No Tav in Val di Susa, che è una frontiera chiusa e invalicabile per chi migra, ma aperta a una grande opera inutile e dannosa come il Tav”, è stata infatti la provocazione lanciata dalla studentessa che ha sollecitato commenti e borbottii da parte dei presenti.
Il discorso della Piergiovanni si è infine concluso con un appello rivolto direttamente al presidente della Repubblica: “Con il Decreto sicurezza e immigrazione dell’attuale governo, in linea con la legge Orlando-Minniti, l’abolizione della protezione umanitaria e il restringimento delle procedure di accoglienza, aumenteranno le aree di clandestinità funzionali allo sfruttamento dei migranti e delle migranti”.
“Per questi motivi, e anche sulla base dei rilievi di costituzionalità formulati dal Consiglio Superiore della Magistratura da lei presieduto – ha poi chiuso la studentessa – le chiedo a nome della Comunità studentesca che io qui rappresento, signor Presidente, di non firmare il Decreto sicurezza e immigrazione”.
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