Si sono celebrati nel Duomo di Trento i funerali di Antonio Megalizzi. All’interno la toccante omelia dell’arcivescovo Lauro Tisi. All’esterno, un lungo applauso e tanta commozione al passaggio del feretro avvolto nella bandiera italiana ed europea al termine del rito funebre.
Il momento più toccante è stato l’abbraccio dei familiari con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del premier Giuseppe Conte. In una Trento listata a lutto, in una giornata fredda e soprattutto umida, erano in oltre duemila tra familiari, autorità, parenti, amici e semplici cittadini, a dare l’addio ad Antonio, l’europeista convinto che, come ha detto l’arcivescovo Tisi, è stato vittima di una “violenza cieca e assurda ancora una volta ha decapitato una giovane vita, colpito al cuore per sempre una famiglia, tramortita una comunità”.
Strazianti le parole di un’amica di Antonio che in lacrime, verso la conclusione della messa, ha detto commovendo l’intera cattedrale: “volevi fare il giornalista, dicevi, beh, adesso hai fatto un casino e ti conoscono in tutto il mondo”.
Il feretro di Antonio all’uscita del Duomo è stato portato in spalle fino al carro funebre da quattro amici venendo accompagnato prima al rintocco della campane e poi dalle note dell’Inno alla Gioia, inno ufficiale dell’Europa.
Toccante l’abbraccio del Capo dello Stato Mattarella con i genitori di Antonio, mamma Annamaria e papà Domenico, la sorella Federica e la fidanzata Luana.
Per più di un minuto, solo, in raccoglimento, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è fermato davanti alla bara. Alle solenni esequie di Stato sono intervenuti, tra gli altri il ministro Riccardo Fraccaro, il presidente della Commissione europea Antonio Tajani, Mara Carfagna, il candidato alla segreteria del Pd, Maurizio Martina, il governatore Maurizio Fugatti, il suo predecessore Ugo Rossi e le autorità militari e civili della provincia di Trento.
Ad aprire la messa è stata Mia De Luca, cantante italo-americana amica di Megalizzi giunta appositamente dagli Stati Uniti e che ha intonato due brani che ad Antonio piacevano particolarmente, “Angels” di Robbie Williams e “Fix you” dei Coldplay.
I compagni di corso di Antonio Megalizzi, del Master in European and International Studies (Meis), hanno annunciato di voler organizzare una fiaccolata per le vie di Trento venerdì 21 dicembre, alle 19. “Lo scopo e lo spirito dell’iniziativa è di ricordarlo come persona, nel rispetto del riserbo voluto dalla famiglia e senza sfociare nel politico”, dicono i compagni, citati dal quotidiano L’Adige.
La vignetta di Mauro Biani per il Manifesto, condivisa migliaia di volte sui social, “Antonio, l’europeo”, è proiettata su Palazzo Pretorio, in Piazza Duomo, al posto delle luci di Natale.
Durante i funerali di Megalizzi sono stati chiusi anche i Mercatini di Natale di Trento in segno di rispetto.
“Se Europhonica fosse stata una metafora sarebbe stata Don Chisciotte che lotta contro l’indifferenza sull’Europa. Conoscevo Antonio solo da tre anni e avevamo un rapporto bellissimo. Lui sapeva spiegare in modo semplice la materia più difficile cioè l’Europa e le sue istituzioni, e voleva farlo per sempre. Il suo motore una sana ambizione, e ora Antonio continua a vivere dentro di noi, porteremo avanti noi il suo sogno, il nostro sogno”, ha detto un amico e collega di Antonio Megalizzi al termine dei funerali nel Duomo di Trento, raccontando la passione e l’impegno che il giovane giornalista ucciso metteva nell’emittente europea Europhonica.
Chi era Antonio Megalizzi
Il giovane giornalista aveva 28 anni ed era originario di Trento. La sua famiglia, di Reggio Calabria, si era trasferita nella città trentina quando lui aveva 5 mesi. Aveva studiato all’Università di Verona prima e all’European and International Studies di Trento poi.
Dopo diverse esperienze lavorative in radio, approda a Europhonica, il progetto internazionale promosso da RadUni (la associazione italiana operatori radiofonici universitari) insieme alle radio universitarie di altri paesi (Francia, Spagna, Portogallo e Germania).
La radio, per cui Megalizzi è stato selezionato per formare la prima redazione europea, si pone l’obiettivo di raccontare l’Europa attraverso la voce degli studenti universitari. Quando si tiene la plenaria del Parlamento europea, una volta al mese, Europhonica trasmette in diretta da Strasburgo.