Un mandamento di Cosa Nostra a Palermo si finanziava anche grazie alle feste religiose, in particolare la festa del Sacro Cuore di Gesù.
È quanto emerso da una indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia del capoluogo siciliano.
All’alba di oggi, martedì 22 maggio 2018, circa 100 uomini della Squadra Mobile di Palermo hanno dato esecuzione a 11 mandati d’arresto nei confronti di persone legate a uno dei mandamento storici di Cosa nostra a Palermo, precisamente nel quartiere della Noce.
Nel blitz “Settimo quartiere” sono finiti in manette i nuovi vertici della cosca.
Le accuse vanno dall’associazione mafiosa al trasferimento fraudolento di valori aggravato dal metodo mafioso fino all’estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Sono scattate anche numerose perquisizioni e sono stati sequestrati beni mobili e immobili.
Dalle indagini è emerso come i vertici della cosca mafiosa esercitassero il ferreo controllo del territorio con il sistematico tentativo di imporre il pizzo. Chi non si piegava alle richieste era bersaglio di pesanti ritorsioni.
Un commerciante che si era rifiutato di sottomettersi al racket si era visto incendiare la casa.
Le indagini della Dda di Palermo hanno consentito di scoprire anche come l’organizzazione mafiosa tentava di ottenere la sponsorizzazione religiosa in occasione di una festa rionale, quella del Sacro Cuore di Gesù.
La festa era interamente studiata e gestita da Cosa nostra allo scopo di raccogliere quanto più denaro possibile da destinare al sostentamento degli affiliati e dei familiari dei detenuti mafiosi.
Gli ambulanti ammessi a montare le loro bancarelle nella zona della festa erano costretti a versare nelle casse mafiose l’intero ricavato delle vendite.