“Come testimoniano le recenti operazioni congiunte di polizia, le numerose sentenze e le molteplici inchieste giudiziarie e giornalistiche, le attività criminali delle mafie italiane sono in costante aumento in Italia e in Europa.
Per questo l’associazione Alternativa Europea ha intrapreso alcune attività di sensibilizzazione presso la società civile, indirizzate soprattutto alle giovani generazioni per diffondere la cultura della legalità e intende promuovere alcune proposte per contrastare la criminalità organizzata.
L’approccio dell’associazione, a vocazione europea, ha evidenziato quanto sia importante il coordinamento degli strumenti e delle politiche di contrasto a livello territoriale, cittadino, regionale, nazionale ed europeo.
Proponiamo degli strumenti che potrebbero essere applicati a diversi livelli istituzionali partendo innanzitutto da Roma e dal Lazio, fortemente interessati in questa fase da una escalation degli interessi illeciti delle consorterie criminali.
Per fare ciò, sul nostro sito e su change.org, chiediamo un sostegno e un coinvolgimento degli italiani, invitandoli a sottoscrivere il nostro appello alle istituzioni di accogliere le nostre proposte per contrastare le mafie e affinché si possa sostenere insieme una battaglia serrata per la legalità”.
Olimpia Troili, Presidente dell’associazione culturale Alternativa Europea: “Roma, Lazio, Europa, lanciamo raccolta firme a sostegno di proposte concrete per fermare nuova escalation delle mafie”.
APPELLO DI ALTERNATIVA EUROPEA
“Strumenti e idee per contrastare l’illegalità a Roma, nel Lazio e in Europa“
Registriamo a Roma, in tutta Italia, in Europa una rinnovata e preoccupante escalation della presenza delle mafie nella società, nel mondo dell’economia e della politica. Per questo Alternativa Europea ha deciso di scrivere questa lettera aperta, indirizzata agli attori principali che nelle Istituzioni si occupano di amministrare le nostre città, regioni, nazione ed europea.
Alle decennali parole crediamo debbano seguire più stringenti e rafforzate politiche di contrasto alla criminalità organizzata, per difendere i cittadini del bel Paese e degli stati membri UE da chi letteralmente, ogni giorno, compromette il nostro futuro.
Siamo fiduciosi che molti vorranno sottoscrivere questo nostro appello-proposta, non vogliamo più essere associati nel mondo alla mafia, vogliamo che l’Italia migliore prevalga e che la cultura della legalità si instauri nella nostra società come il seme di un bellissimo fiore.
PROPOSTE per ROMA
Le mafie come attestano numerose sentenze, le indagini della magistratura capitolina nonché i rapporti dell’Osservatorio regionale sulla sicurezza e la legalità, sono fortemente radicate nella capitale. Attualmente sono operative-contemporaneamente-almeno cento piazze di spaccio a Roma. Le organizzazioni criminali esercitano un forte controllo in molti quartieri romani: Tor bella Monaca, Ostia e la Romanina sono permeate da strutture illegali con caratteristiche di stampo mafioso.
La ‘ndrangheta, le camorre e cosa nostra sono inoltre presenti inquinando il tessuto economico della città “eterna”, i numerosi fatti di cronaca, le reiterati minacce alla libertà di stampa e ai giornalisti hanno rappresentato dei casi emblematici che hanno posto la “questione mafiosa” all’attenzione dei mass media nazionali.
Alla luce di questi fatti chiediamo che l’assemblea comunale di Roma convochi al più presto un consiglio straordinario per discutere il tema mafie a Roma. inoltre sarebbe opportuno che il consiglio comunale di Roma istituisca una commissione speciale antimafia.
Occorre infine rafforzare i presidi delle forze dell’ordine nei quartieri della capitale quali la Romanina, San Basilio e Tor Bella Monaca. A Tor Bella Monaca va prevista l’elevazione a rango di compagnia della stazione dei carabinieri mentre vanno rafforzati i commissariati di ps della Romanina e San Basilio.
PROPOSTE per il LAZIO
La situazione complessiva del Lazio, specialmente il sud-pontino, come emerso sia nel recente rapporto annuale della Commissione sulle infiltrazioni mafiose e sulla criminalità organizzata nel territorio regionale presso il consiglio regionale del Lazio presieduta dal Consigliere Favara sia nel terzo rapporto sulle mafie nel Lazio dell’osservatorio tecnico scientifico sulla sicurezza e legalità, è preoccupante. Già il 22 gennaio del 2009 veniva approvato, nell’ambito di un consiglio regionale straordinario sulle mafie, la mozione 369, proposta dalla Presidente della Commissione speciale lotta alla criminalità Luisa Laurelli ed altri Consiglieri, si chiedeva alla Giunta di farsi promotrice presso il Governo per la creazione di una sezione DIA a Latina nonché il rafforzamento dei presidi delle FFPP nelle realtà locali laziali a più alto rischio.
Nel territorio regionale sono presenti in maniera significativa da oltre un trentennio le maggiori organizzazioni criminali. Infatti, come attestano le numerose sentenze, le relazioni della DNA, le relazioni del Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Roma e decine d’indagini delle FFPP, le province di Latina e Roma appaiono maggiormente interessate dai fenomeni di radicamento mafioso.
Per quanto riguarda la provincia di Frosinone si rilevano criticità del cassinate, zona interessata da anni a pressioni delle consorterie criminali. Si registrano inoltre segnali preoccupanti nel capoluogo ciociaro, ove due significative inchieste hanno colpito altrettante piazze di spaccio gestite da organizzazioni criminali locali che hanno dimostrato un’estrema pericolosità.
Inoltre riteniamo fondamentale l’istituzione di una autonoma e rafforzata Commissione speciale sulle infiltrazioni mafiose affinché svolga una costante attività di monitoraggio e di proposta legislativa per contrastare questa piaga e affermi la cultura della legalità.
Infine riteniamo che la Regione Lazio debba continuare il lavoro iniziato rafforzando welfare ed educazione alla legalità. Sempre più spesso le consorterie criminali nella regione Lazio e nella capitale si presentano con maggiore frequenza anche come soggetti “dispensatori” di un welfare alternativo a quello dello Stato.
E’ perciò fondamentale un intervento coordinato sul piano dell’educazione alla legalità, sul sostegno agli indigenti ed alle categorie più deboli nei quartieri e nelle aree della regione dove le organizzazioni criminali sono più forti. Un ruolo particolare nella prevenzione può e deve essere assegnato allo sport.
PROPOSTE per l’Unione Europea
Il crimine organizzato è un fenomeno transnazionale per eccellenza, nel senso che si presta naturalmente a stabilire reti e collegamenti temporanei e/o permanenti che vanno ben oltre la dimensione statale e nazionale. Le mafie non hanno confini.
Considerando la transnazionalità del fenomeno mafioso diffuso e presente in Germania, Olanda, Spagna con forti proiezioni della ‘ndrangheta e delle camorre nonché in Francia dove la città di Marsiglia è teatro, da anni, di scontri tra organizzazioni criminali che compiono agguati con armi da guerra, la dimensione europea di contrasto e prevenzione al crimine transnazionale è la ‘dimensione minima’ entro la quale affrontare oggi la complessità di questi fenomeni.
Le articolazioni del crimine organizzato ci obbligano a tenere insieme saldamente la dimensione locale e la dimensione globale entro le quali dobbiamo avere strumenti di contrasto altrettanto efficaci. E’ per questo che con la presente lettera invitiamo tutti gli organi che si occupano di vario titolo di contrasto alle mafie a prendere coscienza della necessità di collaborare a livello nazionale e sovranazionale per svolgere un’azione efficace di contrasto alle mafie.
In particolare, tenendo conto delle iniziative e degli strumenti europei che possano agire in questo campo ci esprimiamo a favore dell’ampliamento delle competenze di indagine della neonata Procura Europea (EPPO) alla criminalità transazionale nel campo del diritto penale, dell’istituzione di un’agenzia di intelligence europea dove possano essere raccolte le informazioni relative ai fenomeni di che hanno luogo o comunque vengono pianificati, diretti o controllati in più di uno Stato Membro e di un rafforzamento della cooperazione tra le forze di polizia dei diversi Stati Membri in ottica di contrasto ai gruppi di criminalità organizzata nella dimensione transnazionale. Inoltre, è prioritario modificare i regolamenti del parlamento europeo e rendere permanente una commissione antimafia.
Un’Europa che ci protegga è l’Europa verso la quale vogliamo andare, consci della necessità di adottare nuovi strumenti a livello europeo e di attribuire ulteriori competenze all’Unione europea affinché possa svolgere le sue funzioni in maniera più efficiente, utile e vicina alle necessità dei cittadini rispondendo anche al loro bisogno di protezione e di sicurezza.
FIRMATARI APPELLO:
Olimpia Troili
Michele Centorrino
Baldassare Favara
Edoardo Levantini
Enzo Ciconte
Iside Castagnola
Giovanni Zannola