“Le galline valgono poco dal punto di vista commerciale, e questo vuol dire che curarle costerebbe di più del loro valore commerciale. Ma le conseguenze sono gravissime”.
A parlare è il Garante per i diritti animali della Regione Piemonte, il veterinario Enrico Moriconi, che ha visionato l’investigazione recentemente pubblicata dall’associazione Animal Equality, in collaborazione con la redazione cronaca del Tg2.
L’investigazione mostra la reale condizione delle galline ovaiole allevate in gabbia in Italia e ha portato alla denuncia dell’allevamento alle autorità competenti.
Moriconi ha visionato il materiale ed espresso un parere veterinario e istituzionale, mentre il Ministero della Salute ha richiesto ad Animal Equality tutta la documentazione disponibile per approfondire le problematiche emerse nel video.
Qui le sue dichiarazioni:
“Le condizioni di queste galline sono disperate, gravissime. Quando vengono inserite nelle gabbie hanno un periodo di permanenza che va dai 14 ai 16 mesi”, ha dichiarato Moriconi.
Una delle problematiche veterinarie e di sicurezza alimentare principali è la presenza di acari rossi, insetti minuscoli e altamente infestanti che si sviluppano e proliferano in ambienti molto sporchi e non curati.
“La presenza di questi parassiti, se non trattata tempestivamente, può portare all’esplosione di veri e propri casi di salmonella”, avverte il veterinario. “Inoltre, il guscio delle uova è poroso e condizioni di scarsa igiene possono portare all’ingresso di batteri nelle uova destinate al consumo alimentare”.
In Italia sono circa 42 milioni le galline che vengono allevate ogni anno negli allevamenti intensivi, con una percentuale di galline in gabbia che arriva a coprire oltre il 65 per cento del totale.
Come riporta Animal Equality, il nostro paese è uno dei maggiori produttori di uova in Europa, dopo paesi come Germania, Francia e Regno Unito, ma anche uno di quelli con il più alto numero di galline allevate in gabbia.
L’associazione ha lanciato una petizione online su ilveroprezzodelleuova.it rivolta ad Assoavi, a Unaitalia e al neo Ministro delle politiche agricole, Gian Marco Centinaio, allo scopo di mettere fine all’utilizzo delle gabbie, un metodo crudele rigettato dalla maggioranza dei consumatori italiani ed europei.
Qui l’intervista in esclusiva di TPI.it a un investigatore sotto copertura di Animal Equality (leggi l’articolo completo)
Qui l’investigazione completa di Animal Equality: