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L’Onu sostiene la missione navale italiana in Libia

Credit: Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale

Il ministro degli Esteri Alfano ha incontrato l'inviato speciale Onu per la Libia in un vertice alla Farnesina per discutere della soluzione della crisi in corso nel Mediterraneo

Di Andrea Lanzetta
Pubblicato il 8 Ago. 2017 alle 12:47

Il nuovo inviato speciale delle Nazioni Unite per la Libia, Ghassan Salamé, ha incontrato alla Farnesina il ministro degli Esteri italiano, Angelino Alfano.

Si tratta della prima visita di Salamé in Europa da quando ha assunto il suo incarico ed è il primo incontro diplomatico dopo il summit avuto a Tripoli con le parti libiche.

Prima dell’appuntamento con l’inviato Onu, Alfano aveva sottolineato le priorità italiane per la soluzione della crisi in Libia.

Il governo italiano chiede in particolare la riduzione di tutti i negoziati in corso a un unico tavolo internazionale che riunisca tutte le parti in causa e che sia guidato dall’Onu.

Roma promuove poi il sostegno e la collaborazione con il governo di Tripoli, presieduto da Fayez al-Sarraj, l’unica amministrazione riconosciuta dalla comunità internazionale.

L’Italia chiede inoltre a tutti paesi impegnati di aiutare economicamente il governo libico per implementare lo sviluppo del paese e rafforzare le legittime autorità di Tripoli, per permettere al governo riconosciuto di assumere il controllo dell’intera Libia e tornare a gestire autonomamente la crisi in corso nel Mediterraneo.

Alfano ha poi sottolineato ancora la necessità di un’azione di concerto europea per mettere fine al traffico di esseri umani tra l’Africa e le coste del vecchio continente.

“Serve una reductio ad unum dei formati negoziali in Libia, l’Onu deve prenderne la leadership”, ha dichiarato il ministro Alfano al termine del vertice. “Fino ad oggi ci sono stati troppi negoziati, troppi negoziatori e zero risultati finali: l’instabilità politica in Libia è una priorità assoluta”.

“Sono contrario a ogni derby tra rigore e umanità, tra regole e solidarietà, tra sicurezza e diritti umani”, ha aggiunto il ministro, dicendosi convinto della necessità di rispettare e garantire la salvezza e l’integrità dei migranti presenti in Libia e che sbarcano in Europa.

“L’Italia deve continuare a essere il paese che ha sposato entrambi gli aspetti”.

L’inviato dell’Onu Salamé ha invece voluto sottolineare l’importanza e la legittimità della missione navale italiana in Libia, a supporto della locale guardia costiera. “So che ci sono state discussioni in Libia, ma credo che la cooperazione e la trasparenza tra Italia e Libia siano il modo più costruttivo”, ha detto Salamé.

“Siamo sulla strada giusta per vincere una sfida che coinvolge tutti quanti”.

A seguito del vertice tenutosi a Roma, il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha commentato le richieste di aiuto italiane all’Unione europea per gestire la crisi dei migranti, prendendosela con l’incapacità del paese di creare gruppi di pressione all’interno delle istituzioni di Bruxelles.

“L’Italia purtroppo non è presente come dovrebbe nel consesso europeo: siamo molto introflessi, molto preoccupati delle elezioni comunali, molto preoccupati della piccola cosa, della crisi di governo della piccola bega quotidiana senza avere una dimensione statuale che permetterebbe all’Italia di contare di più”, ha detto Tajani al canale televisivo RaiNews24.

L’Italia invierà una missione navale in Libia

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