Il 2019 si è aperto con una nuova aggressione omofoba: il 2 gennaio a Torino un uomo di 53 anni è stato aggredito nel cortile del condominio dove abita con il compagno.
A denunciare il fatto è stata l’Arcigay del capoluogo piemontese, che ha dato la notizia su Gaynews, raccontando che l’uomo era stato avvicinato da un gruppo di ragazzi che chiedevano una sigaretta. Il 53enne ha risposto loro che non ne aveva ed è stato poi aggredito dai giovani, che gli hanno anche rubato il borsello al grido di “brutto ricchione, ti ammazziamo”.
L’uomo è stato medicato all’Ospedale Molinette: ha riportato lesioni multiple, ecchimosi, frattura al setto nasale e una prognosi di 30 giorni.
“Apprendiamo con sconcerto dell’aggressione, un gesto che, come il caso di Marco del luglio 2018, si cela dietro la sicurezza del gruppo, composto da una decina di giovani condomini, nei confronti di un’unica persona, ritenuta colpevole della sua visibilità”, ha dichiarato Francesca Puopolo, portavoce di Arcigay Torino.
“A peggiorare la situazione l’indifferenza dei vicini, che hanno assistito al pestaggio senza intervenire. L’attuale clima politico nazionale, che mostra altrettanta e più assordante indifferenza nei confronti dell’agire violento nei confronti di chi è reputato diverso e, in questo caso, sbagliato, legittima violenze di questo tipo”, continua Puopolo.
“Risulta urgente e necessaria una sensibilizzazione. Noi di Arcigay Torino non possiamo restare a guardare. La nostra città si è sempre distinta per le buone prassi e le azioni di contrasto alle violenze e alle discriminazioni, per questo siamo fiduciosi che verra’ fatta chiarezza sull’accaduto”.
L’aggressione di luglio – È stato picchiato all’uscita della metropolitana in largo Marconi, a Torino, la sera di sabato 21 luglio 2018. Stava raggiungendo alcuni amici nel quartiere di San Salvario, il cuore della movida cittadina, per passare una serata fuori e programmare gli ultimi dettagli del viaggio della maturità.
“Sculetti troppo, sei troppo frocio”, si sente dire alle spalle. Quando si gira per chiedere spiegazioni, la violenza.
Un ragazzo di 19 anni è stato vittima di un’aggressione omofoba, massacrato di botte da un suo coetaneo di fronte a decine di persone che non sono intervenute per difenderlo.
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