Saliamo le scale di casa e “ce li puoi descrivere?” mi chiedono i carabinieri, dico “tre uomini biondi, parlavano inglese, turisti”. Mi richiedono: “ma com’erano, olivastri?”, dico “Erano Ariani” mi ririchiedono “come?” ripeto “erano Biondi, forse del nord”.
Elisabetta, professionista di origini settentrionali e residente a Roma, racconta in un lungo post su Facebook, la notte del 13 aprile in cui è stata aggredita da alcuni turisti stranieri che, in stato di ubriachezza, hanno provato ad entrare nella sua abitazione nei pressi di piazza Vittorio, l’hanno assalita verbalmente e l’hanno percossa.
Elisabetta si trovava dentro casa quando tre uomini del nord Europa, in evidente stato ebbrezza, si sono presentati alla sua porta e hanno provato ad entrare in casa facendo forza contro la ragazza che era da sola.
I tre uomini erano probabilmente convinti di essere al piano inferiore della palazzina, dove si trovava il b&b nel quale pernottavano. Quando la ragazza è riuscita a riprendersi dall’aggressione ha cercato aiuto nei vicini di casa che l’hanno invece presa in giro per essersi agitata. Quando Elisabetta è riuscita ad avvertire le amiche, insieme sono andate dai carabinieri per sporgere denuncia.
Al commissariato la situazione è diventata ancora più paradossale: come racconta la ragazza nel post, gli agenti volevano quasi necessariamente che la descrizione degli aggressori corrispondesse a quella di uomini mediorientali, o comunque di carnagione scura.
“Ah, è un tedesco che vive in Svizzera, sembra uno coi soldi, mi lasciano intendere”, ancora i carabinieri, nella versione della ragazza, sul conto di uno degli aggressori.
“Di una cosa sono sicuro, lui non voleva violentarti”, decreta il maresciallo. Che fossero ubriachi è un’attenuante. Rimane solo l’accusa di percosse. Procedo alla denuncia”, prosegue la ragazza.
Di seguito il racconto integrale dell’accaduto: