Giovedì 1 dicembre, alle ore 16 i seggi, i consolati della circoscrizione estero hanno sigillato le urne. L’affluenza è stata del 40 per cento: un milione e 600mila italiani potrebbero essere decisivi per il risultato del voto.
L’affluenza è stata superiore alle previsioni del governo, che confidava nel 30 per cento, come alle ultime elezioni politiche. In Svizzera, secondo i primi dati a disposizione a Palazzo Chigi, ha votato il 42,2 per cento degli italiani, mentre il 37 per cento nel Regno Unito.
Le schede arriveranno entro il 3 dicembre all’aeroporto di Fiumicino. Domenica 4 dicembre, sotto gli occhi di sette magistrati della Corte d’Appello di Roma, i plichi saranno aperti. Le schede saranno infilate in urne, poi sigillate, in attesa di essere riaperte alle 23 e scrutinate con le schede del resto d’Italia.
Il comitato per il No, che ha accusato Renzi di eccessiva ingerenza durante la campagna elettorale nei confronti degli italiani all’estero, ha fatto sapere che invierà 200 osservatori.
A partire dal 2000 ai residenti all’estero è riservata l’elezione di sei senatori. Con la legge elettorale del 2005 è stata introdotta, accanto alle 20 circoscrizioni regionali, un’apposita circoscrizione estero, suddivisa in ripartizioni in modo analogo a quanto previsto per la Camera dei deputati.
All’Anagrafe italiani residenti all’estero (Aire) sono iscritti circa 490mila italiani.