Ha approfittato dell’ufficio vuoto e con una siringa ha iniettato acido cloridrico nella bottiglietta d’acqua del collega. Quando l’uomo ha bevuto, ha sentito la bocca bruciare ed è riuscito a sputare.
È successo a San Donato nel milanese, negli uffici dell’Eni, martedì 28 agosto. Una dipendente di 52 anni è stata arrestata per tentato omicidio e atti persecutori nei confronti del collega, vittima del tentativo di avvelenamento.
L’uomo, 41 anni, ha avvertito un bruciore fortissimo in bocca ed è stato portato in ospedale. Gli sono stati diagnosticati tre giorni di prognosi e ai carabinieri della stazione di San Giuliano ha raccontato che, nelle ultime settimane, aveva ricevuto molestie telefoniche da un numero privato in più occasioni.
I carabinieri, dopo i soccorsi all’impiegato per la sorsata d’acqua contaminata, nel cassetto di una scrivania dello stesso ufficio i carabinieri hanno rinvenuto una borsa contenente delle boccette etichettate “AA” e una siringa aperta e usata. Le analisi hanno confermato che la boccetta e la siringa presentavano tracce di acido cloridrico.
Non si tratta dell’unico caso. Un’altra collega della donna arrestata aveva denunciato di essere stata pedinata e assillata con telefonate e di recente aveva trovato l’auto e la porta di casa imbrattate di vernice: anche questi episodi sono stati attribuiti dagli investigatori all’arrestata, nella cui casa è stata trovata una bomboletta spray.
Gli investigatori, con la collaborazione dell’Eni, hanno scoperto l’utenza da cui arrivavano le telefonate: dall’analisi del suo telefono sono emerse ricerche su Internet su come acquistare acido solforico o sostanze simili.
In casa c’erano anche degli appunti a mano su sostanze caustiche.
La donna ha negato le accuse.