“A cosa serve l’ordine dei giornalisti se non sanziona la diffusione delle notizie false e i comportamenti antietici di giornalisti mossi solo da interessi di partito e non dal desiderio di informare i cittadini? A niente. Quindi aboliamolo. Il provvedimento è già sul tavolo del governo”.
A prendere questa posizione netta, e in continuità con altre esternazioni del passato, è il Movimento Cinque Stelle, sul Blog delle Stelle. Il M5s ha difeso Rocco Casalino dopo la diffusione dell‘audio contro i tecnici del ministero dell’Economia.
“L’ordine dei giornalisti della Lombardia ha avviato un’istruttoria contro Rocco Casalino, il portavoce del premier Giuseppe Conte, per verificare se “nell’ambito dell’autonomia riconosciutagli dalla legge 138/2011, se le dichiarazioni del giornalista professionista Casalino”, il loro tenore e l’uso del linguaggio “siano pertinenti, continenti e compatibili” con gli articoli 2 e 11 della legge professionale n. 69 del 3 febbraio 1963″, si legge nel post.
Il M5s continua con un’invettiva contro il giornalista Jacopo Jacoboni de La Stampa, contro il direttore di Repubblica Mario Calabresi, e in generale contro i quotidiani italiani.
Il Movimento non è nuovo agli attacchi contro i giornalisti.
Dopo la diffusione della registrazione audio in cui il portavoce di Giuseppe Conte Rocco Casalino minaccia di cacciare i funzionari del Ministero di Economia e Finanza, il diretto interessato si difende affermando in una nota che la “pubblicazione viola il principio costituzionale di tutela della riservatezza delle comunicazioni e, nel caso fosse accertato che sia stato volontariamente diffuso ad opera dei destinatari del messaggio, le più elementari regole deontologiche che impongono riserbo in questa tipologia di scambi di opinioni”.
Sulla stessa linea si posizione il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che difende il portavoce, invocando il principio di riservatezza.
A proposito di tutela della riservatezza, TPI aveva intervistato il presidente dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Verna, per capire se e come sarebbero stati violati deontologia e Costituzione con la diffusione della registrazione audio di Rocco Casalino. Qui l’intervista completa.