Il sindaco di Montebelluna, in provincia di Treviso, si schiera a favore della festa della liberazione. “Canterò Bella ciao un simbolo della nostra storia”, ha detto Marzio Favero, professore di filosofia e storico militante della Lega. Una scelta in contrasto con quella del leader del suo partito, Matteo Salvini, che negli ultimi giorni ha denigrato la festa della Liberazione e l’ha accusata di essere “divisiva”.
In un’intervista al Corriere della sera, Favero ha detto che parteciperà alle celebrazioni del 25 aprile. “Sono tra gli organizzatori della cerimonia e porterò, come da tradizione, il mio saluto. I valori della democrazia sono stati conquistati attraverso la sofferenza, è nostro compito onorarli”, ha detto.
“Dopo la deposizione delle corone d’alloro al monumento per i Caduti, la banda di Montebelluna suonerà prima l’inno nazionale e poi “Bella ciao””, ha detto Favero.
Anche Luca Zaia, il governatore leghista della regione Veneto aveva già detto che avrebbe partecipato alle celebrazioni che si terranno a Vittorio Veneto, insieme a Sergio Mattarella.
“Trovo incomprensibili le polemiche: non c’è nulla, nella Festa della Liberazione, che contrasti con i principi per cui si batte la Lega”, spiega ancora il primo cittadino di Montebelluna.
Il sindaco, che è anche professore di filosofia, ha ricordato che la resistenza italiana ha riunito tante diverse anime politiche, e non è storicamente corretto ricondurre il 25 aprile a un festa di sinistra.
Favero sostiene inoltre che fascismo e nazismo portano avanti ideali contrari a quelli federalisti della Lega e quindi non ha senso per il Carroccio non festeggiare la ricorrenza che segna la liberazione da quei regimi.
La festa del 25 aprile ha creato numerose polemiche nei giorni scorsi.