Sta facendo il giro d’Italia la storia del ragazzo 14enne diventato padre dopo una relazione con l’infermiera 40enne che gli faceva ripetizioni di inglese, a Prato. Nuovi messaggi, venuti fuori dopo gli accertamenti dei carabinieri, provano il controllo e l’influenza che la donna riusciva ad avere sul ragazzo.
Il test del Dna ha confermato la paternità del bambino che ha ormai 5 mesi, ma gli interrogatori continuano. La donna era infatti stata accusata dai genitori del ragazzo di abusi su minore, ma secondo l’infermiera l’adolescente era “totalmente consenziente nei travolgenti incontri sessuali”.
La storia comincia nel 2017, dalle lezioni a casa di lui e finisce un anno e mezzo dopo nella stanza del procuratore Giuseppe Nicolosi dove l’amante 40enne descrive come “un’ossessione che abbatte i muri di ogni convenzione” la storia fra lei, sposata e già madre di due bambini, e quel ragazzino che adesso di anni ne ha quasi 15.
Diversi i messaggi che sono stati trovati dopo il sequestro del cellulare di lei, che testimoniano un rapporto morboso. “Dove sei?” “Perché non rispondi?” e altre frasi del genere erano pane quotidiano. Secondo il racconto del giovane, a fine gennaio lei gli invia un altro messaggio: “I miei e mio marito sanno già tutto, tu puoi dire quello che vuoi”. I genitori del ragazzino, sconvolti, chiamano l’avvocata Roberta Roviello e presentano un esposto in procura.