Clamorosa svolta nel caso del vaccino antinfluenzale e delle problematiche riscontrate nella fase di approvvigionamento da parte della Regione Lombardia: la Procura di Milano ha aperto un fascicolo di inchiesta che, come spiega l’agenzia Ansa, risulta essere senza indagati né titolo di reato (Leggi anche: Governo e Regioni promuovano una vaccinazione antinfluenzale di massa: la campagna di TPI).
Il fascicolo verrà coordinato dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli assieme al pool che dirige e che si occupa di reati relativi alla pubblica amministrazione. L’indagine, di tipo conoscitivo, mira a fare luce sull’acquisto a un prezzo superiore a quello di mercato da parte dell’ente pubblico, come TPI ha raccontato nelle scorse settimane.
Il tema relativo al procurement del vaccino antinfluenzale era già stato oggetto di aspre polemiche politiche con il Partito Democratico e le altre forze di opposizione presenti in Consiglio Regionale, oltre a suscitare manifestazioni di preoccupazione anche da parte di diversi addetti ai lavori.
In seguito a diverse gare andate a vuoto, Regione Lombardia è dovuta correre ai ripari nella speranza di accaparrarsi un numero sufficienti di vaccini per coprire una necessità molto più elevata che negli scorsi anni: la concomitanza con il Covid-19 spinge le autorità sanitarie a consigliare a tutti di fare il vaccino antinfluenzale, onde evitare che i sintomi di una semplice influenza stagionale possano essere confusi con quelli del Coronavirus, essendo molto simili.
Si tratta dell’ennesima tegola giudiziaria che si abbatte sulla Regione Lombardia dall’inizio della pandemia, anche se per il momento non ci sono indagati, né ipotesi di reato.
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