“Sì, ho ricevuto qualche segnale in questo senso. Ma siccome non c’è nulla di concreto, mi limito a sorridere…”. Così Vittorio Feltri ha commentato l’indiscrezione secondo la quale il suo nome sarebbe emerso nella ricerca del centrodestra su un possibile candidato sindaco a Milano. Una scelta che sarà affidata alla Lega di Matteo Salvini dopo che Fratelli d’Italia, il partito guidato da Giorgia Meloni, ha indicato il candidato della coazione a Roma, per la corsa al Campidoglio.
Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, l’ipotesi era quella di candidare il direttore editoriale di Libero con Gabriele Albertini vicesindaco. “La cosa mi solletica e anche mi lusinga”, dice Feltri. “Però, io non saprei amministrare un condominio, figuriamoci Milano. Mai fatto una campagna elettorale, mai stato nemmeno consigliere comunale”. A chi gli fa notare che potrebbe far leva sull’esperienza di Albertini, Feltri risponde scherzosamente: “Giusto. Posso chiedere di fare tutto a lui, io esercito il potere di indirizzo”.
A Milano Salvini è sotto pressione perché la scelta non può essere più rimandata. A complicare la questione è arrivato il passo indietro di Oscar di Montigny, considerato in pole position per la candidatura a Palazzo Marino con il centrodestra. “Sono appena rientrato apposta per occuparmi del candidato sindaco di Milano e credo che sia la volta buona”, ha spiegato il segretario del Carroccio, che ha dichiarato di aver incontrato “un imprenditore del mondo del sociale e un professore universitario, credo che le prossime ore saranno decisive”, ha aggiunto.
Intanto, è iniziata anche a circolare l’ipotesi per cui il centrodestra potrebbe uscire dall’impasse a Milano proponendo la figura stessa del leader della Lega, Matteo Salvini, come candidato. “Sarebbe un grande confronto politico di idee della città: potrebbe essere una soluzione. In questo caso lo dico con assoluta sincerità”, ha commentato il sindaco uscente e candidato di centrosinistra Beppe Sala a proposito di questa possibilità.
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