L’Istituto Superiore di Sanità ha dato il via libera alla produzione delle mascherine made in Lombardia, con la quale la Regione intende fare fronte alle necessità locali.
“Ottima notizia – ha commentato il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana – Un primo importante passo per fronteggiare l’emergenza mascherine, risposta che con orgoglio arriva dal nostro territorio e dall’impegno dei lombardi. Siamo pronti a distribuirle”.
A produrre le mascherine è Fippi, un’azienda di Rho (Milano) che da cinquant’anni è leader a livello europeo nel settore dei pannolini per bambini, che vengono esportati in 22 paesi del mondo.
La riconversione della produzione è avvenuta per gradi. Inizialmente, Fippi aveva utilizzato una parte del materiale solitamente impiegato per la produzione di pannolini per realizzare mascherine destinata alla protezione dei suoi dipendenti.
A loro tutela, il CEO Claudio Guarnerio aveva anche introdotto una polizza assicurativa in grado di offrire protezione in caso di contagio, insieme ad altri incentivi per i lavoratori impegnati a realizzare i prodotti che regolarmente riforniscono i principali clienti del settore retail, come Esselunga, Lidl, Tesco e Carrefour.
Altre misure di sicurezza introdotte sono state la sanificazione degli ambienti, lo smart-working e il distanziamento di due metri all’interno dello stabilimento, nel quale sono stati introdotti dei walkie-talkie per permettere la comunicazione a distanza.
Il successivo passaggio della riconversione è avvenuto in collaborazione con il Politecnico di Milano, individuando una materia prima ad hoc per la produzione delle mascherine, con un adeguato potere filtrante. Lo stesso Politecnico ha confermato un potere filtrante superiore a quello delle mascherine chirurgiche certificate, come spiegato da Raffaele Cattaneo, assessore all’ambiente in Regione.
Il via libera dell’Istituto Superiore di Sanità conferma la validità del prodotto di Fippi con il quale Regione Lombardia intende risolvere la carenza di mascherine, tema sul quale nei giorni scorsi si è creata una polemica con il Governo nazionale.
Leggi anche: 1. ESCLUSIVO TPI: Una nota riservata dell’Iss rivela che il 2 marzo era stata chiesta la chiusura di Alzano Lombardo e Nembro. Cronaca di un’epidemia annunciata / 2. Uno scudo penale per il Coronavirus: nel decreto Cura Italia spunta l’emendamento PD per sanare le responsabilità politiche / 3. Borrelli dà i numeri (e sbaglia). Meglio tacere (di Luca Telese)
4. Esclusivo TPI: “Cari italiani non illudetevi, la solidarietà della Cina è solo propaganda per esercitare un’influenza politica”. Parla Joshua Wong, leader delle proteste di Hong Kong / 5. Gori: “Le bare di Bergamo sono solo la punta di un iceberg, i nostri morti sono quasi tre volte quelli ufficiali” / 6. Coronavirus Anno Zero, quel 23 febbraio all’ospedale di Alzano Lombardo: così Bergamo è diventata il lazzaretto d’Italia
Leggi l'articolo originale su TPI.it