Giorgia Meloni contro il Global Compact. Il suo discorso in Parlamento contro il patto Onu sulle migrazioni è diventato “virale”… in Bulgaria.
“Senza radici, sei uno schiavo. E quando sei schiavo, servi gli interessi Soros” urla Giorgia Meloni dal suo scranno parlamentare.
Lo definiscono un discorso “eccezionale”, soprattutto nel passaggio che mette nel mirino il magnate e “filantropo” ungherese: “Il patto di migrazione è ciò che è necessario per coloro che hanno utilizzato l’immigrazione clandestina negli ultimi decenni per applicare il suo grande piano per la speculazione finanziaria, privando le nazioni e i popoli della loro identità. Perché senza radici, sei uno schiavo e quando uno è schiavo, serve gli interessi di Soros”.
Giorgia Meloni, nel suo intervento, si rifà a quelli che ormai sono i suoi modelli in tema di politica estera: gli Stati Uniti di Trump e l’Austria di Kurz, che “si sono ritirati dall’accodo”. Perché, secondo la leader di Fratelli d’Italia, “la migrazione non è e non può essere un diritto umano fondamentale”.
Questo il livello del dibattito in Italia su un tema come quello delle migrazioni: luoghi comuni da destra che ripetono come un mantra il ruolo di George Soros come finanziatore occulto della “invasione migratoria”.
E non è un caso che uno degli esponenti del Movimento 5 stelle maggiormente favorevole alla firma del Global Compact, Giuseppe Brescia, presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera, abbia indicato proprio nel comportamento e nelle parole di Giorgia Meloni l’ostacolo maggiore al dibattito, in Italia, di un tema così importante.
“C’è molta demagogia sull’argomento. Molta approssimazione” ha spiegato Brescia. “Chi parla del Global Compact non è informato sul contenuto dell’accordo approvato all’Onu”. Da qui la decisione, dopo aver “letto e studiato” il testo, di chiedere agli uffici della Camera di tradurre i 23 articoli del trattato e di consegnarli ai deputati.
“Non credo che Giorgia Meloni abbia letto e compreso il testo”. Perché “sono pretestuose le accuse di chi dice che se l’Italia aderirà all’accordo perderà sovranità sulle scelte future”.
Il riferimento è all’articolo 15 del Global Compact che “non solo ribadisce che ogni Paese è libero di attuare proprie politiche in materia di immigrazione” ma “entra nel dibattito dei flussi”. E “ogni decisione su questo tema resterà in capo all’Italia”.
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