I permessi umanitari concessi ai migranti in un anno sono passati dal 27 al 2 per cento. In crescita, annuncia il Viminale, i dinieghi, dal 56 al 77 per cento.
I dati sono stati anticipati da Agi e confermati a TPI da fonti del Viminale. Nel 2019 (dati all’8 marzo, ndr) le richieste di asilo sono state 7.189, le decisioni adottate 16.311 e quelle pendenti 76.779.
Al 1° giugno 2018 le richieste pendenti erano 135.337, cioè 58.558 in meno da quando si è insediato il nuovo governo, pari al -43,27 per cento.
Le decisioni adottate nel 2019 sono, nel dettaglio:
– rifugiati 10 per cento;
– sussidiaria 6 per cento;
– umanitaria 2 per cento;
– dinieghi 77 per cento.
Matteo Salvini sceglie la strada dei numeri per rispondere a distanza a quelli di ieri, mercoledì 12 marzo, che vede un aumento dal 2 al 28 per cento, nell’ultimo mese (quello di febbraio), del numero di rifugiati che hanno ottenuto il permesso (dai 150 di gennaio ai 1.821 di febbraio) dopo la sentenza della Cassazione che stabilisce che il decreto Sicurezza non è retroattivo.
La norma, hanno scritto i giudici il 19 febbraio scorso, “non trova applicazione in relazione alle domande di riconoscimento di un permesso di soggiorno per motivi umanitari proposte prima dell’entrata in vigore della nuova legge, le quali saranno pertanto scrutinate sulla base della normativa esistente al momento della loro presentazione”.
Quindi, di fatto, si applica soltanto a tutti coloro che hanno presentato domanda di asilo dopo il 5 ottobre 2018, data di entrata in vigore del decreto Sicurezza.
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