Bambini siriani bullizzati a scuola. È accaduto in una piccola città di provincia inglese, Huddersfield, ma il caso ha immediatamente innescato la polemica in tutto il Regno Unito.
Nelle immagini, pubblicate sui social dai compagni di classe delle vittime quasi a vantarsi, si vede un ragazzino di soli 15 anni che viene spinto a terra e umilitato dai suoi compagni di scuola.
Ovviamente l’istituto ha espresso immediata solidarietà all’alunno. Ma il suo non è il solo caso. Anche la sorellina, figlia di due rifugiati accolti nel Regno Unito dopo la fuga dal conflitto siriano, ha denunciato quotidiani atti di bullismo.
Una scuola di Oxford si è offerta di accogliere i due ragazzini e di dare ospitalità alla famiglia, ma il caso continua a tenere banco.
La polizia ha aperto un’inchiesta e ha comunicato che il “bullo” sarà denunciato in base alle leggi contro la discriminazione razziale.
A rendere ancora più drammatici gli atti di bullismo subiti dai due bambini siriani il fatto che per deriderli gli viene praticata una sorta di “waterboarding”, forma di tortura tristemente nota e utilizzata alla Cia.
Il bullo afferra il piccolo siriano, lo spinge a terra e dopo essergli saltato addosso gli rovescia sulla faccia una bottiglia d’acqua.