Gli edifici dell’Unione europea sotto attacco. La manifestazione a Bruxelles contro il Global Compact sull’immigrazione diventa violenta.
Le immagini sono forti: bombe carta e lacrimogeni davanti alla sede del Parlamento europeo. Secondo la polizia di Bruxelles, sono circa 6mila i manifestanti in marcia contro il patto Onu sull’immigrazione discusso alla conferenza di Marrakesh dello scorso 10-11 dicembre.
Qui spieghiamo cos’è il Global compact.
Il patto sulle migrazioni delle Nazioni Unite ha portato a due marce nelle strade della capitale questa domenica: un gruppo di circa 6mila persone, principalmente membri di gruppi dell’estrema destra fiamminga, che esprimono il loro disaccordo con questo testo. L’altro, che riunisce un migliaio di attivisti che chiedono di non vedere i rifugiati come “un problema”.
Alle 11:00, l’area intorno alla stazione di Bruxelles era già piena di persone contrarie al patto delle Nazioni Unite sulla migrazione. Nella folla, si potevano vedere molte bandiere fiamminghe e slogan come “ratten Linkse, rol UW Matten” ( “ratti sinistra, buonisti di merda”). Il gruppo di manifestanti è andato verso Schuman Square passando per Mont des Arts. Intorno alle 13, i rappresentanti delle organizzazioni presenti hanno tenuto discorsi ai piedi delle istituzioni europee.
Alle 14.30 sono cominciati gli scontri.
I membri di Voorpost, un movimento nazionalista fiammingo, ha scandito slogan come “Eigen volk eerst” ( “la nostra gente prima”) “geen jihad in undici Staat” ( “nessuna jihad nel nostro stato”) e sono poi arrivati con le bombe carta e i lacrimogeni davanti alle istituzioni europee.
In primo tempo la manifestazione dell’estrema destra era stata vietata dal governo, ma successivamente il Consiglio di Stato belga aveva dato il via libera.
Intorno alle 16 la situazione nella zona dove ha sede la commissione europea è tornata alla calma ma gli scontri hanno lasciato uno scenario da guerriglia urbana con le strade disseminate di cartelli stradali divelti, lattine, transenne gettate per terra, aiuole con alberi divelti.