La nave della Ong Acquarius ha soccorso 25 migranti al largo di Zuwarah, nelle acque territoriali della Libia.
BREAKING: #Aquarius ha appena completato il soccorso di una imbarcazione di legno con 25 persone a bordo, tra cui 6 donne, in acque internazionali a 26 NM dalla costa libica, a nord di #Zuwarah. Abbiamo informato tutte le autorità competenti. pic.twitter.com/sF5PYJDwfn
— SOS MEDITERRANEE ITA (@SOSMedItalia) 10 agosto 2018
L’imbarcazione di ricerca e soccorso gestita da SOS Mediterranee e Medici Senza Frontiere è tornata in mare di recente dopo un mese di fermo al porto di Marsiglia, deciso in seguito al divieto delle autorità maltesi di attraccare al porto di La Valletta per i rifornimenti e il cambio di equipaggio, ricevuto senza spiegazioni.
Ha lasciato il molo 2 del Vieux Port di Marsiglia alle 18 del primo agosto ed è tornata nelle acque internazionali di ricerca e soccorso del Mediterraneo centrale.
Ieri, 9 agosto 2018, almeno 9 migranti, tra cui 7 bambini, sono morti nel naufragio di un barcone nel mar Egeo, secondo quanto riportato dall’agenza di stampa turca Anadolu.
Secondo i nuovi dati diffusi dall’Unhcr, più di 1.500 tra rifugiati e migranti hanno perso la vita mentre cercavano di attraversare il Mediterraneo, considerata dall’Agenzia come la rotta marittima più letale del mondo.
Il numero di migranti arrivati sulle coste europee si è ridotto rispetto agli anni precedenti, ma a una riduzione degli arrivi ha fatto da contraltare un aumento del numero dei morti.
Rispetto allo stesso periodo del 2017, scrive l’Unchr, sono state 600mila le persone che hanno perso la vita “segnando un ritorno ai livelli pre-2014”. “Tuttavia, ogni 31 persone che hanno tentato la traversata nei mesi di giugno e luglio, una risulta morta o dispersa, rispetto a 1 su 49 nel corso del 2017”.
L’Agenzia per i rifugiati ha sollecitato “gli Stati e le autorità che si trovano lungo le rotte di transito a fare tutto il necessario per smantellare e fermare le reti di trafficanti”.