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La frase choc di Yann Moix: “Le donne di 50 anni sono troppo vecchie da amare”

Lo scrittore Yann Moix

Polemica in Francia per le dichiarazioni provocatorie dello scrittore

Di Rossella Melchionna
Pubblicato il 9 Gen. 2019 alle 11:24 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 09:02

“A 50 anni non potrei mai amare una donna coetanea. La trovo troppo vecchia, forse quando avrò 60 anni ne sarò capace perché allora una donna cinquantenne mi sembrerà giovane”. Lo ha detto Yann Moix, scrittore di mezza età francese, in un’intervista rilasciata a Marie Claire in occasione dell’uscita del suo ultimo libro, Rompre. Parole che hanno infuocato il dibattito nel Paese e che hanno acquistato un certo peso soprattutto dopo il #BalanceTonPorc ovvero il #MeToo.

“Sono invisibili ai miei occhi, preferisco i corpi della donne giovani – ha aggiunto l’autore, che è noto in Francia anche per le sue ricorrenti provocazioni – Il corpo di una donna di 25 anni è straordinario, quello di una donna di 50 anni non lo è affatto”.

Come se non bastasse, Moix ha anche sostenuto che preferisce uscire con le donne asiatiche, in particolare coreane, cinesi e giapponesi. “Può essere triste e riduttivo per le persone con le quali esco, ma trovo che il genere asiatico sia sufficientemente ampio, vasto e infinito per me da non dovermi vergognare”.

Le dichiarazioni dello scrittore, inevitabilmente, hanno provocato una valanga di critiche. Non solo da parte delle donne che lo hanno accusato di essere sessista – tra queste Valérie Trierweiler, compagna dell’ex presidente francese François Hollande, e la giornalista Mona Chollet – ma anche di uomini. Un esempio è il regista e attore, Mathieu Kassovitz, che su Twitter ha semplicemente scritto: “Yann Moix è una m***a”.

Chi è Yann Moix

Yann Moix è un autore, regista e personaggio televisivo francese molto conosciuto in patria. Dopo gli studi in filosofia, nel 1996 ha vinto il premio letterario Goncourt per il romanzo d’esordio Jubilations vers le ciel.

Ha scritto 16 libri, l’ultimo nel 2019, Rompre, e si è dedicato anche al cinema: lo scorso anno è uscito un documentario sui migranti dal titolo Re-Calais.

Dal 2015 al 2018 è stato commentatore nel programma On n’est pas couché in onda su France 2.

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