La moda italiana ha tanti nomi, uno di questi è quello di Gianni Versace. Lo stilista, assassinato il 15 luglio 1997, ha creato e poi lasciato in eredità ai fratelli una delle griffe più rinomate del panorama della moda italiana e internazionale. (Qui abbiamo raccontato la storia dell’assassinio di Gianni Versace)
L’impero di Gianni Versace affonda le radici nella sua terra: la Calabria. È a Reggio Calabria che lo stilista nasce nel 1946 ed è qui che muove i primi passi, tra la sartoria della madre e la boutique di Alta Moda. Poi, nel 1972 il trasferimento nella vera capitale della moda italiana: Milano.
È qui che Gianni Versace cresce. Il suo nome inizia a girare nell’ambiente della moda. Gli addetti ai lavori non possono non notare l’estro creativo e la bravura di questo giovane stilista arrivato dal profondo sud. Poi anni dopo a raggiungere Gianni sarà il fratello Santo.
Sarà col fratello, laureato in economia, che Gianni Versace metterà le fondamenta per quella che era destinata a diventare una delle maison di moda pià apprezzate di sempre.
Nel 1978 arriva la prima passerella: Versace sfilerà a la Permanente di Milano, riscuotendo i plausi dei grandi della moda milanese e non.
L’azienda inizia a crescere: la maison si contraddistingue per la ricercatezza dei materiali e, soprattutto, inizia a essere riconosciuta per gli accostamenti inconsueti.
Rivoluzione e spregiudicatezza si fondono nello stile di una casa di moda che ormai, negli anni Ottanta, diventa inimitabile. Al 1981 risale la presentazione dei modelli futuristici: abiti in maglia di metallo che stravolgono i canoni tradizionali della moda e portano la maison sempre più in alto.
Alla fine degli anni Ottanta è lo stile sadomaso a portare i riflettori sulla casa di moda italiana, tanto da far gridare allo scandalo per l’irriverenza dei capi.
Ma la benedizione definitiva arriva nel 1995, quando la rivista Time nomina Gianni Versace Uomo del momento.
Intanto l’azienda aveva “acquistato” un altro dirigente: nel 1988 entrava in azienda Donatella, la sorella minore di Gianni e Santo alla quale viene affidata la direzione del marchio Versus, linea giovanile di Versace.
Al 1991 risale la nascita del marchio Versace Signature, due anni dopo arriva Versace Home Collection: la maison si sposta dai capi di abbigliamento per approdare al design di interni.
La crescita della casa di moda è inarrestabile e la maison continua a sperimentarsi. Ma nel 1993 una battuta d’arresto viene segnata da un problema di salute del padre della griffe: a Gianni Versace viene diagnosticato una forma di cancro nella parte interna dell’orecchio.
Nonostante il patron riesca a riprendersi dalla malattia, deciderà di delegare la maggior parte degli affari ai familiari. Se il 50 per cento resterà a Gianni, il 30 per cento andrà al fratello Santo e il restante 20 per cento finirà nelle mani di Donatella.
Il 15 luglio 1997 l’azienda sarà macchiata dal lutto della morte improvvisa di Gianni Versace. Lo stilista fu ucciso nella sua villa di Miami Beach da Andreaw Cunanan, un gigolò californiano. Sebbene il caso fu rapidamente chiuso, la morte dello stilista italiano è avvolta da una spessa coltre di mistero.
Dopo la morte dello stilista, le sorti della maison di moda finiranno nelle mani della giovanissima nipote di Versace: Allegra, 11 anni. Una lunga e pesantissima crisi porterà a fondo la griffe, che riuscirà a risollevarsi solo nel 2004, quando alla guida dell’azienda ci sarà Giancarlo Di Risio.
Il nuovo amministratore delegato del Gruppo riorganizzerà l’azienda: Di Risio si occuperà di elimare alcune licenze e tagliare alcuni costi.
All’indomani della morte di Gianni Versace, il suo posto di direttore creativo sarà preso da Donatella. Ma la grandezza di Gianni non morirà mai: lo stile dello stilista rimarrà sempre nei geni della maison.
E la moda di Versace diventa arte. Nel 1998 un’esposizione postuma sarà organizzata a New York, al Metropolitan Museum of Art e, qualche anno dopo, nel 2002 a ospitare la bellezza delle creazioni di Versace è il Victoria and Albert Museum di Londra, Gianni Versace at the VA, con una mostra dedicata alla vita e alle opere dello stilista.
A metà degli anni Duemila, la casa di moda inizia a cedere parti dell’azienda. Nel febbraio 2014 il 20 per cento della controllante GiVi holding (il 30 per cento in mano a Santo Versace, il 20 per cento a Donatella Versace, il 50 per cento a Allegra Versace Beck) è stato acquisito dalla statunitense Blackstone Group per 150 milioni di euro.
Il 25 settembre del 2018 ad acquisire interamente l’azienda italiana di moda sarà un altro statunitense: Michael Kors acquisterà la griffe per 1.83 miliardi di euro. Ma direttore creativo resterà sempre lei: Donatella Versace.