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“Mi hanno dato del coatto, del fascista, dell’omofobo, ma non sono nulla di tutto ciò”: Ultimo si confessa

Ultimo. Credit: Instagram/Ultimo
Di Cristiana Mastronicola
Pubblicato il 3 Apr. 2019 alle 08:52 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 03:10

Ultimo si racconta. Il 23enne cantautore che arriva dalla periferia est di Roma si confessa in una lunga intervista rilasciata a Vanity Fair. “Mi hanno dato del coatto, fascista, omofobo, ma la verità è che non sono niente di tutto questo”, dice lui tanto per iniziare e per cancellare via tutto quello che a ridosso dell’ultimo Sanremo gli è stato attaccato addosso.

E continua spiegando che non si riconosce affatto in quel ruolo in cui è stato confezionato di eroe del popolo, solo perché arriva dalla periferia della Capitale. “Io di politica non ne so, e le generalizzazioni, come le strumentalizzazioni, mi amareggiano”, spiega ancora il 23enne.

“Ho agito d’istinto, ed esprimersi d’istinto è pericoloso. Ma è il mio carattere: schietto, incontrollabile. Sto lavorando per migliorare”, continua il giovane cantautore romano, facendo riferimento alle innumerevoli polemiche suscitate dalla sua reazione appena calato il sipario su Sanremo 2019, dove lui si è piazzato secondo, dopo Mahomood.

“Ho pensato che chiedendo scusa sarei tornato a far parlare di me ma non della mia musica”, spiega calmo a mesi di distanza. Con il vincitore del festival Mahmood “è tutto a posto”. Nessun problema tra i due.

Una volta per tutte il cantante spiega da dove arriva il suo nome Ultimo e perché questo ha molto a che fare col suo modo di fare: “Successe in un bar di San Basilio, la borgata romana da cui vengo. Con un gruppo di amici ci eravamo chiamati Les Misérables, dal romanzo di Victor Hugo. Al singolare suonava brutto, “miserabile”, così è venuto da sé Ultimo: che ce l’ha con tutti, ma non ce l’ha con nessuno, perché in fondo ce l’ha solo con se stesso”.

Ecco, lui si sente di “essere nato con la predisposizione a sentirmi colpito, un bersaglio incompreso. Avere creduto a insegnanti che già alle elementari mi davano del nullafacente: ‘È bravo ma non si applica’ dicevano a mia madre, ‘suo figlio è marcio dentro, farebbe meglio a trovargli qualcosa’ ripetevano, e la tela bianca che ero, intanto, si disegnava così, con questa ambizione di riscatto che non mi passerà mai. Persino lo stadio non basterà”.

Il 5 aprile Ultimo pubblica il nuovo album, Colpa delle favole. Partirà in tour il prossimo 5 luglio e la prima data sarà nella sua Roma, allo Stadio Olimpico.

I tuoi particolari: la canzone di Ultimo a Sanremo 2019
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