C’è chi punta su quell’attore famoso. Chi su una cantante e chi su un capo di stato. Uno scrive che un certo presidente è al mondo da troppo tempo e un’altra afferma che vale lo stesso per un conduttore televisivo, anche lui noto ai più.
Al Totomorto funziona così: non si augura la morte a nessuno ma si scommette si chi, a breve, potrebbe passare a miglior vita.
Il gioco è semplice. Prima regola: ci si iscrive alla piattaforma e si sceglie un nickname, che spesso non manca di riferirsi alla Grande Falciatrice. Uno si chiama “Chiedimi se sono morto”, uno ancora “Scacco Morto”, un altro “Gritomortal”.
Seconda regola: si può puntare solo sui decessi di personaggi famosi.
Ogni giocatore può scegliere tre personaggi ma, terza regola, i personaggi selezionati devono essere in vita e in buona salute. Poi, non si può puntare sulla dipartita di condannati a morte, dispersi o persone il cui decesso non possa essere verificato.
I soggetti devono essere nati tra il 1901 e il 1999 e quelli già scelti da altri concorrenti non potranno essere scelti nuovamente e non potranno essere cambiati finché saranno in vita.
Quando un personaggio chiude gli occhi, il concorrente è tenuto a segnalarne la notizia dalla sua scheda di gestione. In sostituzione, potrà fare una nuova puntata.
Dalla schedina sono escluse le aziende, gruppi di persone, piante, animali o entità astratte.
Se si vince, si accumulano punti e si scala la classifica interna degli iscritti. Al momento del trapasso del personaggio scelto, il punteggio ricavato sarà uguale alle ultime due cifre dell’anno di nascita del defunto. Un esempio: un uomo nato nel 1912 frutterà 12 punti al concorrente che lo ha scelto.
“Le scommesse non sono a fini di lucro, ma solo per un divertimento di cattivo gusto. I giocatori non intendono augurare la morte a nessuno”, si legge sul sito.
“Non lasciare che siano solo i media a speculare sulla morte dei personaggi celebri”. Insomma: mors tua, guadagno mio.
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