Il tallèd, lo scialle usato durante la preghiera nel rito ebraico, fino a qualche anno fa era introvabile in seta. Molti fedeli, per poter ammirare capi pregiati del genere, potevano farlo solo nei musei dedicati alla cultura ebraica o in alcune famiglie sparse per l’Europa. Il tallèd, quindi, veniva comunemente realizzato in lana o in poliestere, bianco e a righe blu o nere. Ma nel 2014 due italiane, Sofia e Dora Piperno, hanno riscoperto l’antica tradizione ebraica e hanno avviato successivamente una produzione di tallèd di seta a Como, capitale del tessuto, e a Roma. Il brand si chiama appunto Talled di seta.
La storia
Già nel 1300 l’Italia settentrionale era il centro di produzione del tessuto in questione. Successivamente, nel 1600, una sentenza papale vietò agli ebrei che vivevano a Roma di spendere più dell’uno per cento della loro dote per comprare il tallèd. Nel corso dei secoli, poi, a causa di guerre, migrazioni e cambiamenti nelle comunità ebraiche locali – oltre al declino della produzione della seta, costosa e che richiedeva un lungo processo di lavorazione – il tallèd in seta andò via via scomparendo fino al Novecento.
Da qui, dunque, è nata l’idea delle sorelle Piperno di riprendere l’antica tradizione. E così nel 2014 le imprenditrici hanno iniziato a fare delle ricerche per puro interesse personale: hanno avviato una piccola produzione per la famiglia, quindi con nessun fine commerciale, coinvolgendo anche alcuni negozi di arte sacra a Roma. Nel 2016, poi, Sofia e Dora hanno realizzato altri 50 pezzi. E con un post su Facebook hanno scoperto il forte interesse della comunità ebraica per l’indumento in seta. L’anno dopo, dunque, grazie a una campagna di crowdfunding, hanno prodotto diversi esemplari andati subito a ruba.
Il tallèd di seta non fa parte solo della tradizione italiana. “Riceviamo ordini da più parti del mondo – ha dichiarato Dora Piperno – Canada, Stati Uniti, Australia e Francia per fare degli esempi”.
L’azienda, Tallèd in seta, “è un’impresa al femminile per un pubblico maschile”. Secondo Piperno l’attenzione dei clienti alla qualità dello scialle è molto alta: “La nostra clientela ama personalizzare i tallèd con le iniziali dei nomi o gli stemmi delle famiglie”. “E così – ha spiegato l’imprenditrice – a Como vengono tessuti gli scialli, mentre a Roma vengono perfezionate le rifiniture nei quattro angoli con lana o seta”.
Cos’è il tallèd
Il tallèd – conosciuto anche come tallit o tallet – è un indumento la cui storia risale ai tempi della compilazione della Torah. In Italia, fino agli anni ’70 del Novecento, veniva frequentemente utilizzato in seta bianca con delle strisce blu. La stessa tipologia veniva usata anche nella tradizione ebraica spagnola e portoghese e nel bacino del Mediterraneo.
Secondo la fede ebraica è indossato dagli uomini per le preghiere mattutine, per varie cerimonie religiose – tra cui il matrimonio – e una sola volta all’anno durante la preghiera della sera.
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