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Come capire se il sushi è buono?

Credit: Getty Images

Diversi semplici espedienti ci permettono di capire se il pesce è davvero fresco

Di TPI
Pubblicato il 17 Set. 2018 alle 14:16 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 14:14

Il sushi ormai è entrato con prepotenza nelle nostre vite culinarie. In pochi lo preparano a casa, ma in tanti lo acquistano in ristoranti o supermercati. Ogni volta che osserviamo quelle scatoline di pesce simmetrico colorato crudo ci prende una non meglio definita sensazione di preoccupazione.

Le spiacevoli sorprese, infatti, sono sempre dietro l’angolo. Sarà davvero fresco quel pesce? La domanda ci assilla prima, durante e dopo aver mangiato il prelibato piatto nipponico.

Ma un modo per capire se il sushi è davvero buono c’è. Ecco pochi semplici passaggi per poter gustare il cibo giapponese più amato al mondo in tutta tranquillità.

1. L’odore

Anzi, l’assenza di odore. Il sushi fresco, infatti, non deve avere nessun odore. Eccezion fatta per il riso, dall’odore dolciastro e delicato, e, al massimo del wasabi (posto che il vero sushi non serve la famosa pasta verde piccante nel pesce, ma a parte).

È chiaro che se il pesce non dovesse essere davvero fresco, ce ne accorgeremmo subito dall’odoro nauseabondo, qualora fosse marcio; ma anche il pesce non proprio fresco emana un odore che, seppur leggero, è indice del fatto che quello che ci è stato servito non è freschissimo.

2. L’aspetto

Quello che ci colpisce di più del sushi all’aspetto è il colore. Ed è proprio questo uno degli indici per capire se quello che abbiamo davanti è davvero buono. Il pesce crudo deve avere un colore acceso, un aspetto lucente e non deve assolutamente presentare alcuna patina opaca.

Ecco, se quello che ci viene servito (o compriamo al supermercato) dovesse presentarsi con colori smorti, il prodotto non è così fresco come dovrebbe essere.

Questa, però, non resta una una tecnica del tutto efficace. Infatti, spesso i furbi del sushi usano riversare sul pesce crudo il monossido di carbonio per ravvivarne la lucentezza. Dunque, facciamo attenzione, perché per il colore non andiamo sul sicuro come per l’odore.

3. La consistenza

Sodo. Il pesce crudo del sushi dovrebbe essere compatto e sodo, tanto da riuscire a riprendere la forma che aveva all’inizio se tastato con un bastoncino. Se con l’espediente del bastoncino dovessimo notare che sul pesce restano i segni della pressione, c’è qualcosa che non va.

4. Il giorno giusto

Scegliamo con cura il giorno in cui mangiare sushi. Gli esperti fanno notare, infatti, che la domenica è sconsigliata perché ristoranti e supermercati con tutta probabilità non riceveranno consegne di pesce fresco. Utilizzeranno quello dei giorni precedenti e no, questo non ci piace.

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