Un’azienda giapponese, Open Meals, ha lanciato un’iniziativa innovativa che ha come protagonista uno dei piatti simbolo della tradizione del Sol Levante, il sushi. Un giorno, non troppo lontano, i clienti potranno avere il loro sushi personalizzato creato appositamente in base a gusti e preferenze.
Non solo, la grande novità è che sarà anche tenuto conto delle necessità fisiologiche dell’organismo. Nel momento in cui si effettuerà la prenotazione il cliente riceverà un kit con tampone salivare e contenitore per le urine e feci da rimandare indietro per un’analisi approfondita in laboratorio.
A quel punto, una volta usciti e analizzati i risultati dei test, gli chef potranno elaborare dei piatti “tailor made” con il giusto apporto di vitamine, calcio e altri nutrienti. Una volta raccolte tutte le informazioni il cibo verrà poi realizzato da una stampante 3D.
L’idea è stata presentata ad Austin, Texas, qualche giorno fa durante il festival “South by Southwest” (SXSW) e diventerà realtà, se tutto andrà bene, nel 2020 con l’apertura a Tokyo nel 2020 del locale “Sushi Singularity”.
Si intravedono sempre di più nuovi orizzonti in materia di cibo: gli alimenti del futuro saranno personalizzati. Intanto ci aspetta il sushi digitale.