Su Instagram impazza la moda del Sunburn tattoo ed è allarme. Sempre più giovanissimi si sono lasciati contagiare da questa nuova tendenza che prevede ustioni volontarie dalle forme desiderate ottenute grazie all’applicazione di stencil.
Ma gli esperti mettono in guardia chiunque volesse provare a farsi un tatuaggio con il sole: si tratta di una pratica molto pericolosa che può esporre i soggetti al tumore della pelle. Neanche l’uso di creme o protezioni può alleviare i danni procurati da un gesto di questo tipo.
È già dal 2015 che si parla di Sunburn tattoo e dei relativi rischi ma ogni anno questo folle trend torna alla ribalta.
Una moda estiva che, nonostante l’allarme degli esperti, continua a riscuotere successo dopo essere stata portata alla ribalta dal fotografo Thomas Mailaender che aveva proposto diversi scatti dedicati proprio a questa particolare “tecnica” di tatuaggi non permanenti nella sua serie “Illustrated People”.
“Per evitare rischi è fondamentale che la pelle sia sempre adeguatamente protetta, anche nelle aree coperte dallo stencil, diversamente da quel che si potrebbe credere – ha spiegato la dermatologa Elisabetta Sorbellini a ‘Vanity Fair‘ – Il pericolo che rimangano delle porzioni di cute, anche minime, scoperte intorno al perimetro dell’adesivo è elevato. I raggi solari in effetti possono oltrepassare il patch, con alto rischio di irritazioni e scottature”.
Dunque, non solo è pericoloso già in sé esporre un tattoo vero e proprio ai raggi solari (per cui l’ideale sarebbe proteggerlo), ma addirittura farsene uno con il sole è follia. “Sul tattoo va applicato un prodotto con schermo molto alto, preferibilmente fisico e resistente all’acqua – ha chiarito la dottoressa – Sappiate che ci sono colori dei tatuaggi, ad esempio il rosso, che possono dare luogo a reazioni di fotoallergia (a maggior ragione si raccomanda l’uso della crema solare). Se poi avete fatto di recente il tatuaggio evitate di esporlo al sole per le prime 3 o 4 settimane dalla realizzazione“.