Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
Home » Gossip

Matt Smith e Richard E. Grant sono stati ingaggiati per Star Wars: Episodio IX

A destra Richard E. Grant, che ha avuto ruoli in Game of Thrones, Doctor Who, Downton Abbey e tantissime altre serie. A sinistra Matt Smith, diventato famoso nei ruoli dell'Undicesimo Dottore in Doctor Who e del Principe Philip in The Crown.

Le due star sono già apparse entrambe nel classico delle serie TV Doctor Who

Di Viola Stefanello
Pubblicato il 29 Ago. 2018 alle 15:53 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 14:46

Entrambi hanno avuto dei ruoli di rilievo nella celebre serie tv di fantascienza Doctor Who, ma ora si apprestano ad apparire in un altro universo fantastico: sono gli attori britannici Matt Smith e Richard E. Grant, entrambi ingaggiati per il prossimo film di Star Wars, Episodio IX.

Smith, 36 anni, è diventato famoso soprattutto per il suo ruolo come protagonista di Doctor Who per tre stagioni e per la sua interpretazione del marito della Regina Elisabetta II, il Principe Philip, duca di Edimburgo, nello show The Crown.

L’attore sta anche per sbarcare al Festival del Cinema di Venezia 2018 con il suo ultimo film, Charlie Says, in cui interpreta il leader di uno dei culti più famosi degli Stati Uniti, Charles Manson.

Grant, invece, ha 61 anni e una fama che lo precede: è infatti solito interpretare antagonisti, cattivi o comunque personaggi dalla personalità ombrosa.

Anche lui è apparso in tre puntate di Doctor Who, interpretando il Dr Simeon e la Grande Intelligenza, uno dei nemici del Dottore. Ma Grant è anche apparso nel ruolo di Izembaro in Game of Thrones, come Simon Bricker nello show Downton Abbey e nei panni del Dr. Zander Rice in Logan.

Non si sa ancora quali ruoli andranno a interpretare i due attori nel terzo film della nuova trilogia di Star Wars, iniziata con Il risveglio della Forza nel 2015.

Di Smith sappiamo che interpreterà un personaggio importante per la storia, mentre Grant ha detto a chi non presterà il volto: il leggendario Grande Ammiraglio Thrawn.

“Non interpreterò quel personaggio di Star Wars, ma non posso dirvi nulla, sennò verrei licenziato”, ha risposto l’attore quando un giornalista gli ha domandato come si stava preparando per il ruolo di Thrawn, dando per scontato che Grant avrebbe impersonato il famoso comandante dell’Impero Galattico.

Chi ritornerà nel nuovo episodio della saga di Star Wars

Il regista J. J. Abrams, già noto per aver diretto diversi film delle saghe di Star Wars, Star Trek e Mission: Impossible, ha ora confermato che Carrie Fisher tornerà nei panni della Principessa Leia nel prossimo episodio della saga, pur essendo morta prima della fine delle riprese della trilogia.

L’attrice ha interpretato la principessa Leia fin dal primo film della serie, uscito nel 1977, fino al più recente, Star Wars: The Last Jedi, uscito nel 2017 a un anno dalla morte di Fisher e a lei dedicato.

“Amavamo disperatamente Carrie Fisher. Non siamo riusciti a trovare una conclusione veramente soddisfacente della saga degli Skywalker senza di lei. Non potevamo sostituire l’attrice o usare immagini generate al computer”, ha spiegato Abrams.

È stato confermato anche che Mark Hamill tornerà come Luke Sywalker, da lui interpretato fin dal 1977. Al suo fianco torneranno lo storico androide C-3PO, a cui presta la voce da sempre Anthony Daniels. Daniels è anche l’unico attore a essere comparso in tutti i film della saga.

Per la gioia dei fan della serie originale, vedremo di nuovo Billy Dee Williams interpretare Lando Calrissian, il contrabbandiere amico di Han Solo introdotto in L’impero colpisce ancora.

Di ritorno saranno anche gli attori principali degli ultimi due film di Star Wars: Daisy Ridley nei panni di Rey, John Boyega come Finn, Lupita Nyong’o nel ruolo di Maz Kanata, Adam Driver come Kylo ren e Domhnall Gleeson, volto del Generale Hux nella nuova trilogia.

L’attrice britannica Naomi Ackie, nota per la sua interpretazione nel film del 2017 Lady Macbeth, avrà un nuovo ruolo di cui ancora si sa molto poco.

Leggi l'articolo originale su TPI.it
Exit mobile version