Zara, Mango, Bershka, H&M, sono i negozi preferiti dagli amanti dello shopping low cost, che vogliono tenere il guardaroba sempre pieno e a un prezzo ragionevole.
In alcuni casi, il costo di un vestito da H&M è davvero basso, così tanto da indurci ad acquistarne in quantità industriali quando entriamo solo per fare un giro.
Ci addentriamo tra i manichini con l’idea di dare un’occhiata, e usciamo dal negozio piene di sacchetti. Il vortice della moda low cost coinvolge tutti e permette un ricambio di vestiti abbastanza costante a prezzi stracciati.
Eppure la nostra esperienza in questi negozi non è del tutto casuale: ci sono degli escamotage precisi che gli strateghi del marketing studiano a tavolino, per evitare che usciamo dal negozio a mani vuote.
Uno di questi riguarda l’offerta di abiti all’interno del negozio: il ricambio di vestiti è costante, così tanto che un abito “scompare” nel giro di pochi giorni se non lo acquistiamo subito. Se rimandiamo la scelta di portare a casa un prodotto che ci piace, potremmo non trovarlo più nel giro di pochi giorni. Nei negozi come Zara o Mango la collezione viene cambiata in media una volta a settimana, e all’interno dello stesso reparto il posizionamento dei vestiti cambia ancora più di frequente. I clienti sanno di dover comprare subito. E sono indotti a tornare spesso, spinti dalla curiosità di visionare ogni volta i nuovi capi.
E gli escamotage continuano.
Proprio come in un supermercato, gli abiti sono posizionati in modo da condizionare la scelta del cliente. Il reparto donna si trova sempre all’ingresso del negozio, perché le donne sono il target che ama più di altri addentrarsi nei negozi di moda low cost. E così, se entrano attirati da una vetrina, trovano facilmente altri vestiti di loro gusto, che con buona probabilità porteranno via.
Altri reparti come quelli della moda per i bambini, invece, sono posizionati ai piani inferiori, o al primo piano, perché non è necessario attirare il cliente per questo tipo di shopping. Gli acquisti per i bambini sono in genere programmati: se una famiglia si reca nel reparto bambino è perché ha già deciso così. Eppure anche in questo caso l’esposizione degli abiti è pensata con attenzione, con gli indumenti che hanno più stile in bella mostra, e quelli neutri (come magliette a tinta unica o intimo) sugli scaffali meno in vista.
Ma i trucchi dello shopping low cost non finiscono qui: ci sono altri escamotage adoperati dagli staff del marketing per invogliare ulteriormente il cliente a comprare, e a renderlo entusiasta della scelta.
Prima di tutto, gli specchi. Probabilmente qualcuno ci ha già fatto caso: quando ci guardiamo allo specchio dei camerini di un negozio H&M ci vediamo più slanciati, e in media due vestiti su tre sembrano calzarci a pennello. I fianchi si notano meno, le gambe sembrano più magre. Non è un miracolo: gli specchi sono inclinati in modo da allungarci e far apparire le nostre gambe più snelle. Le luci soffuse nascondono i nostri difetti e fanno sembrare la pelle più compatta: come non comprare l’indumento che ci fa apparire così? Ma quando torniamo a casa notiamo che qualcosa è cambiato.
E infine, la musica, quella che ci accompagna mentre giriamo tra gli scaffali o quando compriamo un abito in camerino. Contribuisce a creare l’atmosfera giusta per comprare, e cambia a seconda del tipo di clienti del negozio. In quelli come Bershka, il cui target principale sono gli adolescenti, la musica è quella da discoteca, trasmessa ad alto volume per incitare i clienti.
I negozi come Mango, che hanno un target più elevato, scelgono invece suoni più discreti, come la lounge music, e la trasmettono a medio volume, per accompagnare il cliente senza stordirlo.
Insomma, per ricapitolare: se una donna entra a Zara per fare un giro, troverà subito il suo reparto, e sarà sorpresa dall’incredibile scelta di nuovi vestiti, che non aveva provato la settimana prima. Li proverà e si vedrà bellissima in camerino grazie allo specchio, e la musica di sottofondo la farà sentire bene. Se le viene un dubbio sull’acquisto, deciderà con buona probabilità di comprare subito: perché dopo qualche giorno l’abito potrebbe non esserci più. E poi, la settimana dopo, tornerà, come se quello fosse un nuovo negozio, attratta dalla nuova offerta di vestiti. Che probabilmente comprerà. E poi di nuovo.
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