Lo sgombero di Primavalle da una parte, quello mai prospettato della sede di CasaPound dall’altra.
A Roma è andato in scena l’ennesimo sgombero. Oggetto dell’imponente operazione di Digos e forze dell’ordine lo stabile occupato di via Cardinal Capranica, nel quadrante nord della città. Otto blindati della polizia, sei camionette dei carabinieri, sei defender, due camion idranti e perfino un elicottero hanno di fatto assediato la zona dalle 23.30 circa del 14 luglio.
Lo sgombero vero e proprio è andato in scena la mattina successiva, quando circa duecento agenti hanno avviato le operazioni per cacciare fuori dalla vecchia scuola abbandonata le 350 persone che da quasi venti anni vivevano lì.
Alla notizia dello sgombero imminente, in via Cardinal Capranica sono arrivati attivisti dei movimenti per la casa e dei centri sociali, decisi a impedire che lo sgombero andasse avanti.
Idranti dei celerini sparati contro i manifestanti da una parte, lancio di oggetti e sassi dall’altra. Gli occupanti fuori dallo stabile hanno incendiato cassonetti e materassi in segno di protesta, ma non si sono registrati scontri violenti. Il bilancio finale è stato lo sgombero dell’edificio occupato e tre persone arrestate, secondo i movimenti per la casa: due per i roghi e una per la resistenza sul tetto dello stabile.
La notizia dello sgombero di Primavalle non ha indignato solo gli attivisti dei movimenti per la casa. Sul web in tanti si sono scagliati contro la decisione di sgomberare lo stabile occupato e molti hanno risposto all’azione di stamattina rivolgendosi direttamente al ministro dell’Interno Matteo Salvini e chiedendo conto di un altro stabile occupato, il cui sgombero non sembra ancora nei piani del Viminale: quello nella centralissima via Napoleone III a Roma della sede di CasaPound.
Il piatto d’argento lo serve lo stesso vicepremier leghista, che in un tweet si vanta dello sgombero di Primavalle: “Dalle parole ai fatti: come promesso, nessuna tolleranza per occupazioni e violenze. Da anni lo stabile sgomberato questa mattina a Roma era indicato come pericoloso, quindi stiamo liberando gli edifici seguendo criteri oggettivi”.
Sotto si moltiplicano le risposte di chi chiede lo sgombero dello stabile con vista cupole della basilica di Santa Maria Maggiore. “Italioti, fan del Capitano, vi sentite più fieri dopo lo sgombero delle famiglie a #CardinalCapranica? Vi è stato aumentato lo stipendio? Vi sono state concesse ferie da qui fino a dopo Natale? L’unica ‘casa’ da sgomberare è CasaPound”, scrive qualcuno su Twitter; “In Via Cardinal Capranica ci sono bambini in mezzo alla strada, mentre i “fascisti del terzo millennio” occupano indisturbati uno stabile in centro a Roma. Adesso basta, è ora di sgomberare CasaPound”, gli fa eco un altro utente.
A rispondere è anche un account che nasce proprio per provocare il vicepremier leghista rispetto alla situazione dello stabile di via Napoleone III: si chiama “Hanno sgomberato la sede di CasaPound?” e sfiora oltre i 1.600 follower. “Aggiornamenti quotidiani sullo stabile infestato dalle tartarughe in via Napoleone III a Roma”, si legge nella bio.
L’account quotidianamente martella Twitter con un insistente, ossessivo, asfissiante “No”. Ogni giorno, da aprile, alle 19.45 in punto, si materializza la stessa risposta alla stessa domanda: hanno sgomberato la sede di CasaPound? No.
Chissà se dopo l’ennesimo sgombero ai danni di stabili occupati in giro per l’Italia, il ministro Salvini si deciderà a mettere mano alla sede “infestata dalle tartarughe” in via Napoleone III. Per il momento ci pensa Hanno sgomberato la sede di CasaPound a fare da contatore all’ingiustizia perpetrata dal vicepremier leghista.
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