Si chiama “sac a dos challenge” – sfida dello zaino – e parte dalla Francia.
Che cos’è
La sfida dello zaino diventata popolarissima tra gli adolescenti. Si tratta di una prova di abilità: tentare di infilare lo zaino senza utilizzare le mani. Sui social network transalpini sono decine i video postati nei quali la ‘sfida’ viene superata.
Sui social la sfida è diventata virale e sicuramente dalla Francia si sposterà velocemente negli altri Paesi, Italia compresa. Certo, va fatto con uno zaino non troppo pesante ed evitando di dimenticarci dentro oggetti fragili, ma sicuramente il #sacadoschallenge è una moda meno pericolosa di altre che spesso dilagano tra i più giovani e che rimbalzano sui social.
Perché tutti partecipano
Si cercano nuove posizioni, nuove prese, nuovi sguardi finali. Senza zaino non sei cool.
Il difficile nella sfida dello zaino è non usare mai le mani con un esercizio di coordinazione.
Le mode pericolose
L’ultima di queste mode pericolose è stata la “Momo Challenge”, una sfida che gira attraverso Whatsapp, ma che negli ultimi mesi avrebbe già portato alcuni adolescenti al suicidio. Il tutto, però, senza che vi siano certezze che questo gioco esista veramente, o che abbia realmente portato degli adolescenti a uccidersi.
Perché spesso il problema di queste mode virali è capire se sono vere o se sono leggende metropolitane. Anche nel caso di Igor Maj, il 14enne morto a Milano lo scorso settembre si era parlato di una morte dovuta al cosiddetto “blackout game”, un’altra sfida virale dove i giovanissimi proverebbero a svenire per asfissia, con diversi presunti casi di morte. Ma anche in questo caso, come in passato per Blue Whale, non si sono trovati reali riscontri. Anche se, solo con il tam tam virale, qualche ragazzino potrebbe provare a mettere in pratica sfide che, forse, neanche esistono. Meglio, dunque, la #sacadoschallenge.