SELVAGGIA LUCARELLI WANDA NARA – “È una delle figure più rivoluzionarie nel mondo femminile dell’ultimo secolo. Altro che Asia Argento”. Selvaggia Lucarelli difende a spada tratta Wanda Nara, manager calcistica argentina e moglie del giocatore dell’Inter, Mauro Icardi. La donna, che è anche mamma e influencer, è chiacchieratissima sui social e sui giornali. La giornalista del Fatto quotidiano, dunque, ha ritenuto opportuno schierarsi dalla parte della 33enne.
“Wanda discute contratti, passaggi eventuali e rinnovi, con le sue extension, le sue ciglia finte, i suoi vestiti strizzati, le sue scollature. Non sparisce dalle cronache e dal gossip, non si nasconde, non obbedisce alle regole scolpite sul pallone secondo le quali la donna del calciatore deve fare un passo indietro e andare a fare la spesa con la borsa Chanel o prendersi pure uno schiaffo se ha un anelito di libertà (vedere alla voce “moglie di Insigne”)”, ha scritto Lucarelli sulla testata.
L’opinionista ha apprezzato il modo di agire dell’argentina: “Lei nel calcio decide di comandare con quel piglio cazzuto che destabilizza tutti, perché se i capricci li fa Mendes è normale, ma se li fa una bionda argentina con la quinta di reggiseno i maschi restano destabilizzati che neanche un bambino di dieci anni quando scopre che il fratellino non l’ha portato la cicogna”.
“Noi donne, a Wanda Nara, dovremmo intitolare una di quelle rassegne letterarie in cui si leggono cose di Simone de Beauvoir, di Sibilla Aleramo e di tutte quelle donne simbolo della lotta al patriarcato”, ha detto Lucarelli. Che ha poi aggiunto: “Perché combattere il patriarcato nel mondo del calcio è combattere il razzismo infilandosi nel Ku Klux Klan, o Boko Haram in Nigeria, o l’analfabetismo a Uomini e donne. Basta leggere gli striscioni che le dedicano allo stadio i tifosi con la sindrome dell’evirato, perché c’è una donna e pure figa a decidere quanto deve guadagnare il loro attaccante più forte”.
Per Selvaggia Lucarelli, insomma, non ci sono dubbi: “Wanda incarna il ruolo della prima vera anti-wag della storia, senza rinunciare alla divisa classica della wag (Wives And Girlfriend)”.