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L’attacco di Tommaso Paradiso a Luigi Di Maio

Tommaso Paradiso; Luigi Di Maio. Credit: Getty Images

Il frontman dei The Giornalisti commenta duramente il post di Di Maio in cui il vicepremier accusa i suoi

Di Cristiana Mastronicola
Pubblicato il 11 Feb. 2019 alle 18:07 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 08:09

TOMMASO PARADISO ATTACCA LUIGI DI MAIO – Continuano le polemiche attorno al festival di Sanremo. Stavolta a finire al centro dell’attenzione è il commento del cantante dei The Giornalisti al lungo post di Luigi Di Maio. Il vicepremier, infatti, una volta calato il sipario sulla kermesse nazional popolare ha detto la sua e ha scatenato il caos.

Tommaso Paradiso, di fronte alle parole del vicepremier pentastellato, non ha saputo trattenersi e ha scritto un lungo commento. “Signore, Buddha, Entità sparse nel cosmo, Dio, Allah, essenze metafisiche mi rivolgo a voi: ditemi che questo è un sogno, è un metamondo parallelo in cui ci avete proiettato per nostri evidenti errori; è forse questo in cui ci troviamo un girone dantesco?”, domanda a ipotetiche divinità il frontman della band romana.

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“È forse questa l’apocalisse? Dateci un segnale. Vi prego. Non può essere reale, tantomeno razionale. Spostiamo gli stramaledetti ca*** che abbiamo nel nostro paese sul festival di Sanremo, sì.  È davvero questa la via che ci avete aperto Divinità Celesti? È davvero questo il presente e il futuro che avete pensato per noi, Astri del Cielo? Vi prego, puniteci il più in fretta possibile e poi lasciateci andare. Saremo bravi, promesso”, conclude Tommaso Paradiso.

Un commento sarcastico, con cui il cantante dei The Giornalisti punta il dito contro l’uscita fuori luogo del vicepremier grillino.

Il post incriminato di Luigi Di Maio

Di Maio, infatti, non si era limitato – come la maggior parte degli italiani – a esprimere sui social la sua preferenza rispetto alle canzoni in gara, ma aveva continuato ad alimentare la polemica politica in merito alla vittoria di Mahmood.

“La canzone che più mi piace di Sanremo è questa e ho sperato che vincesse. Non sono mai stato fan di Cristicchi, ma questa canzone la sto ascoltando all’infinito su Spotify. Mi piace davvero tanto”, si legge nell’incipit del post di Di Maio.

“Ma più che sulle canzoni preferite di ognuno, vedo che c’è un gran dibattito sul vincitore di Sanremo perché la giuria, composta da critici musicali del ‘calibro’ di Beppe Severgnini, e la sala stampa hanno totalmente ribaltato il risultato del televoto. Non ha vinto quello che voleva la maggioranza dei votanti da casa, ma quello che voleva la minoranza della giuria, composta in gran parte da giornalisti e radical chic”, continua il vicepremier sui social.

“E qual è la novità?”, chiede Di Maio. “Questi sono quelli sempre più distanti dal sentire popolare e lo hanno dimostrato anche nell’occasione di Sanremo. Faccio i miei complimenti a Mahmood, a Ultimo e a tutti gli altri. E ringrazio Sanremo perché quest’anno ha fatto conoscere a milioni di italiani la distanza abissale che c’è tra popolo ed “élite”. Tra le sensibilità dei cittadini comuni e quelle dei radical chic”.

Poi Di Maio consiglia una soluzione per le edizioni a venire: “Per l’anno prossimo, magari, il vincitore si potrebbe far scegliere solo col televoto, visto che agli italiani costa 51 centesimi facciamolo contare! 😁 Il mio vincitore è Cristicchi, per la musica che mi ha regalato in questi giorni di viaggi e impegni lavorativi da Pescara a Milano passando per Bologna, Vicenza e Padova”.

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