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Sanremo, bufera su Francesco Renga: “Le donne al festival? Di meno perché gli uomini hanno voci più belle”

Di Lara Tomasetta
Pubblicato il 9 Feb. 2019 alle 14:52 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 08:28

Siamo al DopoFestival, dopo la quarta serata, quella dedicata ai duetti, Claudio Baglioni, Rocco Papaleo e Francesco Renga ragionano insieme della 69esima edizione: il presentatore rivendica il merito di aver riportato la musica al centro della scena.

Poi arriva la domanda: “Perché sono soltanto sei le donne su 24 artisti in gara?”.

Baglioni risponde che sono arrivate meno proposte femminili, un fatto statistico, niente di più. Sembra finita lì e invece Francesco Renga lo interrompe, prende la parola per dare la sua sul perché, secondo il suo parere, ci sarebbero poche donne in gara rispetto agli uomini.

“È una questione fisica, di vocalità. La voce maschile è una voce più armoniosa, le voci femminili belle, aggraziate, sono meno di quelle maschili. Non è un caso che ci siano molti più cantanti maschi, non è una questione di sesso, è che la voce maschile, all’orecchio umano, ha una gradevolezza diversa da quella femminile”, ha detto Renga.

“Potete dissociarvi”, si smarca subito Baglioni. Il pubblico rumoreggia, la conduttrice Anna Foglietta ricorda che il problema delle quote rosa riguarda anche il cinema, il Parlamento, insomma tutta la società.

Ma Renga prosegue: “le voci femminili hanno delle frequenze diverse, quindi all’udito vengono apprezzate solo quando sono veramente molto speciali. Mentre quelle delle donne è statisticamente una presenza minoritaria, già al momento della proposta, del ricevimento dei brani candidabili”.

Oggi Renga prova a spegnere le polemiche con una nota nella quale si scusa:

“Ieri nel cercare di esprimere un concetto tecnico mi sono incartato e ho finito per dire una cosa sbagliata. Capita. E me ne scuso. Tengo solo a sottolineare che le donne sono il centro della mia vita e accusarmi di sessismo significa strumentalizzare un’opinione.

Capisco che la polemica è il sale dei dibattiti e mi dispiace di averla incendiata esprimendo male un pensiero. Se dico che per una questione di frequenze una voce femminile sia più rara e per questo anche più preziosa, accetto che ci sia chi non la pensa come me ma mi ferisce chi va oltre tirando in ballo il sessismo.

Ci tenevo a chiarire perché sul tema uomo/donna, che è decisamente più alto di un dibattito sulle frequenze vocali, non accetto strumentalizzazioni. Spero che le persone in buona fede capiranno che non c’è nulla di più lontano del maschilismo nel mio modo di vedere le cose. Tutto qua”.

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