Enzo Ghinazzi, meglio conosciuto come Pupo, è una vera rockstar made in Italy. La sua vita fatta di cadute e risalite, può essere tranquillamente paragonata a un continuo giro sulle montagne russe.
Come cantautore ha avuto grandi soddisfazioni. Poi sono arrivati il gioco d’azzardo, la crisi e la professione di conduttore che lo ha rilanciato.
Il Ghinazzi nazionale è un uomo vero, che non ha paura di mettersi a nudo con i suoi difetti e i suoi problemi: se si potesse dargli un aggettivo si può tranquillamente dire che dire che è una persona libera.
Pupo se ne “frega” delle convenzioni e va avanti in modo schietto, ma anche coerentemente con quello che è, cosa che, ogni tanto, può far storcere il naso ai moralisti e ai benpensanti.
Lui non vuole etichette e nell’intervista rilasciata al magazine Rolling Stones si è aperto senza “censure”, offrendo ai fan e a tutti i lettori, un inedito ritratto di uno dei cantanti più famosi della storia del nostro panorama musicale.
Certo è che la vita privata di Pupo ha da sempre fatto notizia, proprio perché il cantante ne ha sempre parlato apertamente, ma questa volta ha confessato come la sua variopinta vita sessuale gli abbia nel corso degli anni portato non pochi problemi.
Non tanto da un punto di vista prettamente privato, quanto nel gestire la sua immagine pubblica che ha risentito, indubbiamente, della sfera personale.
“Ho subito attacchi personali da Chiesa e Vaticano“, spiega il cantante, “attraverso i loro mezzi di comunicazione. Fortunatamente, questi problemi non mi hanno mai dato peso in quanto ateo. Questa gente e anche certa politica hanno spesso criticato le mie scelte. Ma non me ne è mai fregato un ca**o”.
Oggi Pupo vive la sua vita personale districandosi tra la moglie e la compagna, ognuna consapevole dell’altra. Non chiamatelo, però, poligamo.
Certo è che non dev’essere certo facile per Pupo trovare un equilibrio perseguendo questa particolare scelta di vita ma, come ha più volte dichiarato, probabilmente il successo e la ricchezza gli hanno in parte agevolato il compito.
“Tutti e tre abbiamo dovuto soffrire molto per difendere questa nostra scelta di vita”, spiega il toscanaccio della musica italiana.
“Abbiamo scelto una strada non distruttiva. Viviamo in case diverse, e ci incontriamo senza ostentare, in base a chi delle due voglia incontrare”.
Anche sul piano lavorativo, Pupo non si nasconde dietro risposte diplomatiche, soprattutto quando si tocca uno dei suoi successi più famosi, Gelato al cioccolato, scritto da Cristiano Malgioglio.
Pupo definisce questa canzone “sulla soglia dell’incubo” soprattutto da quando ha voluto rendere nota la genesi dietro al brano cult: “Malgioglio, nelle sue meravigliose e simpatiche sceneggiate, dice che ho raccontato delle grandi cazzate, che non è vero che ha scritto il testo dopo essere andato in vacanza in Tunisia e in Marocco”.
Il racconto svela anche il retroscena dietro la prima dichiarazione sulla nascita di questa canzone: “Questa storia la raccontai, per la prima volta, a teatro, nel mio spettacolo Il grande croupier, l’anima demonica, quel demone del gioco d’azzardo che alberga dentro di me e che, da anni, domino. Era un gioco tra momenti di tensione e risate. La comicità e il dramma sono su un confine labile e in teatro ci puoi giocare molto. Passavo dai 130 milioni di lire persi nel 1983 al Casinò di Saint Vincent al racconto di Malgioglio quando arrivammo da lui con la melodia e con il tema di Gelato al cioccolato”.
E su Malgioglio dice: “Maglioglio, furbo stratosferico, persona molto intelligente, ci gioca molto. Una parte del suo ritorno in auge è dovuto anche alle varie situazioni paradossali, grottesche e molto teatrali create da questa canzone. Per questo brano prende diritti Siae che sono il triplo di quelli delle canzoni di Mina e della Vanoni che, onestamente, oggi credo non se le defechi più nessuno”.
Pupo non si sottrae nemmeno nel parlare di Italia amore mio, la canzone portata a Sanremo nel 2010 con Emanuele Filiberto di Savoia: “Una delle mie tante follie. La mia grande passione è creare eventi mediatici e scoop. Sono un provocatore nato. […] Per convincere Emanuele Filiberto a esibirsi ho fatto un sacco di riunioni con Clotilde, la moglie. Ero convinto che quella canzone avrebbe vinto, in virtù di un sistema di votazione che garantiva l’eliminazione la prima sera, il ripescaggio e la vittoria. Avevo studiato tutto scientificamente. Scrissi in una notte parole e musica”.
Inizialmente Pupo non sarebbe nemmeno dovuto salire sul palco di Sanremo, dove si sarebbe dovuto esibire solo Emanuele Filiberto con un tenore, perché il cantante toscano era molto impegnato con la televisione.
Alcuni cavilli burocratici legati al regolamento e allo status di Emanuele Filiberto cambiarono un po’ le carte in tavola e così fu Pupo a esibirsi.
Quel Sanremo è da tutti ricordato per le polemiche dell’orchestra ma anche per il risultato finale, che ha visto Scanu vincere proprio davanti a Pupo: “Vincemmo noi il festival, ma con l’ultimo magheggio fecero passare avanti Valerio Scanu di 5-6 mila voti. Già lo sapevo da sabato mattina: è una storia legata alla paura, che hanno avuto di fronte alla politica, di far vincere Sanremo al Principe Emanuele Filiberto. Agli organizzatori era sfuggita di mano la cosa: pensavano di buttarci fuori la prima sera e, invece, condizionammo il festival”.
La vera anima rock n’roll di Pupo continua ad emergere quando, come un fiume in piena, parla del perché da tempo mancava dalla Rai.
“Mi hanno chiesto i fare il giudice a Ora o mai più, a Sanremo Young con la Clerici, di essere concorrente a Ballando con le stelle e Tale e Quale Show. Ti rendi conto? Spesso mi sento umiliato e offeso dalle persone che mi propongono queste cose“.
L’intervistatore continua chiedendogli i motivi che lo hanno fatto sentire umiliato, Pupo dice: “Ho un’idea di me stesso, professionista, che non credo sia lontana dalla realtà: se mi si propone di fare il concorrente a Ballando con le stelle o a Tale e Quale Show, dovrei rispondere in malo modo, ma declino gentilmente l’invito”.
Nel frattempo, il 4 e l’11 luglio, su Rai2 condurrà Un’estate fa. Uno show itinerante attraverso i tormentoni delle estati italiane, insieme a Diana Del Bufalo, ripercorrerà i successi estivi dagli anni ‘60 a oggi, attraverso interviste e materiale di repertorio.