Pilar Fogliati: “Ci sono momenti in cui mi sento un cesso”
Dal rapporto con il proprio morto alle molestie nel mondo dello spettacolo fino alla generazione dei trentenni: l’attrice Pilar Fogliati si racconta in una lunga intervista a La Stampa.
Sulla generazione dei trentenni, l’interprete afferma: “Siamo dei pessimisti impauriti, ossessionati da tutto, a iniziare dalla consapevolezza secondo cui per avere qualcosa domani bisogna sacrificarsi oggi. La spinta di un Paese deve venire dai giovani, ma dei giovani impauriti non possono spingere niente, e quindi si fanno spingere da quelli più grandi. Mi fido molto, invece, della generazione Z, trovo che sia fatta da persone piene di positiva arroganza, quella che noi trentenni non abbiamo, e che è molto vincente”.
“Trovo che, per la generazione dei trentenni, il matrimonio sia diventato davvero un passo difficile, più cresce l’individualismo tipico della nostra fascia d’età e meno è forte la propensione al sacrificio, alla scelta di sposarsi” aggiunge l’attrice.
Sui boomers, invece, Pilar Fogliati dichiara: “Noi millennials continuiamo a ripeterci che i boomers hanno avuto tutto, la possibilità di comprarsi la casa, il boom economico, però noi siamo quelli che hanno potuto godere dei benefici della libertà, senza dover lottare. Mia nonna non poteva scegliere che mestiere fare, io sono attrice, faccio quello che voglio, però è anche vero che, ai suoi tempi, c’era una positività che noi non abbiamo respirato”.
Sul rapporto con il proprio corpo, invece, l’attrice racconta di avere “molte insicurezze, ci sono momenti in cui mi sento un cesso. Non sono una di quelle che parlano male della bellezza, essere una bella ragazza aiuta tantissimo, almeno per avere i primi accessi, quindi è una cosa importante”.
Pilar Fogliati, poi, rivela di non aver mai subito molestie: “Non mi è mai successo di sentirmi a disagio, di dover dare un ceffone. Secondo me il percorso normale esiste, quello in cui si fa il provino, non si da il proprio numero di telefono, ci si rivolge a un’agenzia, insomma la semplice via della professionalità”.