Premiato per la costanza e la gentilezza. Arriva da Firenze una storia a lieto fine di un migrante di origine senegalese che per tre anni ha chiesto l’elemosina davanti a una pasticceria: il titolare ha deciso di assumerlo.
Chi è il migrante premiato
Moussa ‘Noè’ Ndoye, 29enne del Senegal, è arrivato in Italia nel 2015. Vive a Pontedera, nel pisano, con il fratello e altri ragazzi stranieri e da dove ogni mattina prende il treno per arrivare a Firenze.
Per vivere, fino a qualche giorno fa, faceva l’ambulante: accendini, fazzoletti, calzini e braccialetti erano gli oggetti che vendeva. E che comprava dai negozi cinesi in centro.
Gli anni trascorsi in Italia
Nei primi mesi dal suo arrivo, il giovane si era posizionato davanti al Bar Pappagallo, sempre a Firenze, per chiedere aiuto. Poi il trasferimento davanti al locale Bottega di Pasticceria sul Lungarno Ferrucci, aperto qualche mese prima. Giovedì 1 novembre 2018, però, è arrivata la svolta.
La pasticceria che ha assunto Noè
Bottega di Pasticceria, il nuovo posto di lavoro di Noè, è di Simone Bartolini che ha accolto il giovane con queste parole: “Da oggi Noè è ufficialmente un nostro collaboratore. Dopo tre anni di accendini e calzini sul nostro ingresso, si è meritato un posto al coperto. Benvenuto”.
Il migrante aveva conquistato fin da subito la simpatia del proprietario: per lui la Bottega di Pasticceria era la più bella che avesse mai visto.
La seconda vita del migrante senegalese
Lo staff della pasticceria ha accolto con calore il nuovo dipendente. Noè appena ha ottenuto i documenti necessari per poter lavorare, è entrato a far parte del personale. Da qualche giorno, dunque, il 29enne lavora come tuttofare in pasticceria.
Con l’apertura di un negozio in via Masaccio dall’1 gennaio 2019 le mansioni addirittura aumenteranno. Intanto Noè frequenta una scuola guida: con la nuova apertura ci sarà bisogno di qualcuno che faccia commissioni e consegne.