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Paola Barale: “Da sosia di Madonna prendevo un milione di lire. Sono single e per la situationship”

Di Niccolò Di Francesco
Pubblicato il 19 Ago. 2024 alle 12:01

Paola Barale: “Da sosia di Madonna prendevo un milione di lire”

Paola Barale ripercorre la sua vita privata e professionale, dal rapporto con Raz Degan all’esordio come sosia di Madonna fino al teatro.

Intervistata dal Corriere della Sera, la showgirl, conduttrice e attrice afferma: “Se fossi ancora la ragazza che girava la ruota della fortuna in un programma di Mike Bongiorno dovrei preoccuparmi. Le esperienze ci cambiano e io ho avuto una vita piena: lavoro da 40 anni, ho iniziato a 17. Ringrazio l’universo per avermi portato tante opportunità, ma già quando lasciai Buona Domenica nel 2002 quella tv me la sentivo stretta”.

L’interprete, poi, spiega perché lasciò il contenitore domenicale di Maurizio Costanzo: “C’era meno spazio per l’intrattenimento che piaceva a me. Ricordo che Costanzo faceva scendere gli ospiti da una scalinata perché diceva che comunicava divismo. A un certo punto, fece scendere una signora qualunque, con la busta della spesa, sospettando che sarebbe bastato a farne un personaggio. In quell’intuizione c’era tutto quello che sarebbe successo in tv”.

Determinante anche la sua vita privata, caratterizzata all’epoca dalla crisi con il marito Gianni Sperti: “Era anche un periodo in cui non stavo più bene con il mio marito dell’epoca. Mi dissi che ero fortunata, avevo guadagnato tanto e che quando hai la possibilità di scegliere la devi onorare. Per cui, me ne andai. Un anno dopo, io e Gianni Sperti ci eravamo lasciati, ma ero passata da essere richiesta tutti i giorni ad avere di colpo nessuna richiesta. Può essere deleterio, se non hai un equilibrio solido”.

Poco dopo Paola Barale iniziò la sua relazione con Raz Degan: “Incontrai Raz Degan, ero innamorata persa e iniziai a girare il mondo con lui e lì mi sono accorta che il mondo era più grande di quello che avevo conosciuto. La tv non mi mancava. Sentivo che avevo vissuto sotto una campana di vetro, ma non mi ero goduta la vita. Avevo sempre solo lavorato”.

Relazione terminata dopo tredici anni dopo un tradimento di lui con Kasia Smutniak: “Mi è successo anche di perdonare. Nell’arco di una relazione lunga, ti metti in discussione. Ma, ormai, sono antiperdono, perché ho perdonato e poi ho scoperto che lui ci era ricascato. E lì ho dovuto imparare a lasciare anche se ero ancora innamorata. Da allora, davanti a un uomo, mi chiedo se sta dicendo la verità o è un fake. Poi: spero ancora di aprire un portone e sbattere contro l’uomo della mia vita, ma quell’uomo non mi metto a cercarlo, non mi manca”.

L’attrice è ufficialmente single dal 2015: “Ma questo non significa che non ho avuto qualcuno. Sono per la ‘situationship’ più che per la relationship. È ora che le donne possano ammettere di avere una vita sessuale senza essere giudicate”.

Sulle voci che la vorrebbero bisex, afferma: “A parte che, idealmente, potrei anche innamorarmi di una donna, un’idea ce l’avrei… Forse perché non sono mai andata a letto con nessuno per lavorare e perché, se non sono in tv, non porto i tacchi, non metto le gonne, sono maschile, e perché avevo la quinta e mi sono operata per avere la terza. Viviamo ancora in una società in cui, se metti gli anfibi, forse non sei etero e non si capisce perché una non è felice di mostrare seno e sedere”.

Paola Barale ricorda anche i suoi esordi e di quando iniziò a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo come sosia di Madonna, principalmente per motivi economici: “Non era la mia attività preferita, ma mamma mi dava una paghetta di cinquemila lire a settimana, mentre per un’apparizione mi davano un milione e avere denaro mi piaceva. Non ho mai ambito alla ricchezza, ma alla sicurezza economica sì”.

Da lì il grande successo: “Andai a vivere da sola, l’anno dopo mi prese Mike. Dopo sette anni, però, stava diventando una specie di lavoro di ufficio e io non sono da ufficio”.

“Quando Canale 5 mi chiese se volevo presentare La sai l’ultima? con Gerry Scotti, accettai, ma mi dissero che dovevo essere io a dirlo a Mike, che era un signore vecchio stile. Avevamo un rapporto formale, come fra datore di lavoro e dipendente. Glielo comunicai e sembrava che l’avesse presa bene. Torna il giorno dopo e, in studio, davanti a tutti, mi accusa di irriconoscenza, mi tratta malissimo. Non me l’aspettavo. Ebbi una crisi di pianto pazzesco”.

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