Nadia Toffa, la mamma ricorda l’ultima notte e le ultime parole dell’ex Iena
La morte di Nadia Toffa ha emozionato milioni di italiani, che hanno seguito gli ultimi mesi di vita della conduttrice delle Iene, stroncata da un tumore ad appena 40 anni. In questi giorni, intanto, è uscito il libro postumo di Nadia, dal titolo Non fate i bravi, che raccoglie le ultime memorie e pensieri dell’inviata bresciana.
In una lunga intervista al settimanale Grazia, sua mamma Margherita ha raccontato del rapporto molto stretto che aveva con sua figlia, e che si è ulteriormente intensificato nelle sue ultime ore di vita. “Tutte le mattine ci svegliavamo e facevamo colazione insieme. Lei amava i datteri, le mandorle e lo yogurt agli agrumi. Sedute sul divano mi leggeva le frasi che aveva scritto, magari durante la notte. Mi chiedeva cosa ne pensassi. Erano tutti capitoli bellissimi, anche quelli più difficili”, racconta la mamma di Nadia Toffa.
La signora Margherita, nel corso dell’intervista, ha parlato soprattutto delle ultime ore di vita della conduttrice, morta lo scorso 13 agosto. “Parlavamo sempre della sua morte, di come sarebbe stato dopo: ‘Mamma, ho l’impressione di avere a che fare con qualcosa di molto più grande di me’, diceva”.
Consapevole della sua malattia e della gravità di quanto stava vivendo, Nadia Toffa non ha comunque rinunciato ad alcune abitudini: “Un bicchiere di vino rosso a tavola e qualche sigaretta. Nonostante tutti i medicinali che era costretta ad assumere, le ultime analisi erano perfette”.
Infine, per quanto riguarda le ultime parole che le due si sono scambiate, la mamma di Nadia racconta: “L’ultima notte, ho preso la forza e le ho detto: ‘Vola amore mio’ e lei l’ha fatto“.
Intanto in queste ore circolano vari estratti dal libro Non fate i bravi di Nadia Toffa, che viene pubblicato oggi, 7 novembre: “L’umiltà ti consente di conoscere i tuoi limiti e i tuoi pregi. È il vivere nel proprio piccolo, senza strafare. Ma non devi permettere a nessuno di umiliarti. L’orgoglio trasforma una buona anima in un demone tentatore. L’umiltà discende dagli animali, puri dall’orgoglio e dalla mania di grandezza.
È l’uomo che vuole passare alla storia, cercando così una sorta di immortalità. Gli umili sono cortesi e superiori, nobili come le rose, che profumano di natura e non si sono sforzate per essere le regine del giardino. Non c’è vanto perché non hanno faticato per essere le protagoniste indiscusse dei prati. Sono nate così. Umiltà prodigiosa e disincantata”, riporta il sito Huffinghton Post.
Perdoniamo l’egocentrismo di chi non trattiene la propria vanagloria, superba presunzione che vanta e accresce il proprio ego. Ma è un limite, una mancanza di profondità. La spocchia prima o poi verrà a galla, come le bolle d’aria vanno verso l’alto nell’acqua. La loro natura si paleserà e noi la osserveremo considerando i limiti della debolezza umana”, scrive ancora Nadia Toffa nel suo libro.