Mozart, Beethoven e Bach: le curiosità dei geni ribelli della musica classica
Non era sempre tanto ammirabile la vita di alcuni tra i geni della musica classica. Ce lo racconta il nuovo libretto del pianista inglese James Rhodes, I ribelli della musica classica. Mozart, Beethoven, Bach. Sono loro i primi Jim Hendrix della storia.
“I compositori con le parrucche bianche e ricciolute, tipo Bach e Mozart, che adesso possono sembrarci molto all’antica, un tempo sono stati invece vere e proprie rockstar” spiega Rhodes, descrivendone le ossessioni.
Lo sapevate che la produzione di Bach equivale a sette volte quella di Rihanna, Kanye West e Justin Bieber messi assieme? O che Bach percorse 320 chilometri a piedi per andare a scuola?
E Mozart? Non era da meno. “Pochi sanno che Wolfgang Amadeus Mozart era ossessionato dalla cacca e spesso, nelle lettere che scriveva ad amici e parenti, ci scherzava su. A una cugina scrisse: ‘Buonanotte e un bacio grosso, fai la cacca a più non posso”.
Certo non il primo pensiero che ci salta in testa quando ascoltiamo la sua Sonata per pianoforte No. 9. “Creò una musica diversa da tutto quello che aveva sentito fino ad allora. Fu una vera rockstar”.
Anche Beethoven amava infrangere le regole e così, per la Nona sinfonia ingaggiò un gruppo di cantanti in aggiunta a un’intera orchestra.
Ma non sono solo maschi e bianchi i compositori ribelli che sembrano aver cercato di fuggire il buon gusto della loro epoca. Al contrario, Rhodes elenca anche alcuni musicisti che difficilmente troveremmo nei canonici libri di testo. Chevalierde Saint-George, per esempio, altresì conosciuto come il Mozart nero, si trasferì da Guadalupe a Parigi, dove compose “14 concerti per violino, sei opere e dozzine di brani per musica da camera. E fu persino insegnante di violino di Maria Antonietta!”.
Viene da chiedersi se è davvero con Woodstock che nacquero le prime rockstar della storia.